lunedì 27 febbraio 2012

VIVISEZIONE, IMPORT DI 900 MACACHI DA HARLAN, TRAFFICO IGNOBILE 
Presa di posizione della LAV

27 feb 2012 - “Dopo l’onda di indignazione per il carico di 900 macachi in viaggio verso la Harlan (Monza), è indispensabile far seguire azioni concrete: il Senato approvi al più presto l’articolo 14 del Disegno di Legge Comunitaria 2011, attualmente in seconda lettura, che prevede anche il divieto di allevamento di cani, gatti e primati su suolo nazionale. Si tratta di un articolo che colpisce duramente gli interessi di stabilimenti come Green Hill e Harlan, che potrebbero aver anticipato “gli ordini” di questi animali per paura dei vincoli legali che stanno per essere introdotti”. Questo l’appello che la LAV rivolge al Senato della Repubblica, forte dell’interesse e della manifesta contrarietà alla sperimentazione animale avanzata da un’opinione pubblica sempre più ampia.

“Per garantire maggiore trasparenza, al Ministro della Salute Balduzzi chiediamo che non sia più l’Istituto Superiore di Sanità, in quanto ente controllore e controllato, ad autorizzare questi esperimenti in deroga – precisa la LAV – Al Ministro dell’Ambiente Clini chiediamo che le domande di importazione di specie animali rientranti nella convenzione Cites non siano più decise al chiuso di commissioni del suo Ministero”.


“Ciò che lascia amaramente stupiti è la portata del carico, 900 animali in viaggio verso la Harlan. Un numero che andrebbe letto prendendo in considerazione anche il cambiamento legislativo che stiamo vivendo e attendendo - afferma la biologa Michela Kuan, responsabile nazionale LAV settore vivisezione - Un segnale importante che sottolinea come l’articolo 14 del Disegno di Legge Comunitaria 2011 mini fortemente la lobby vivisettoria, azione che sta proseguendo parallelamente al progetto di legge della Lombardia che condivide le stesse finalità dell’art.14 e la cui approvazione è calendarizzata nei prossimi giorni in Consiglio regionale.”


Intanto il Ministro della Salute Renato Balduzzi "ha disposto una verifica immediata del rispetto delle procedure previste dalla vigente normativa per quanto riguarda l'ingresso in Italia di primati destinati alla sperimentazione scientifica. Ciò in relazione sia alle condizioni di viaggio sia al trattamento degli animali in Italia".

“Una volontà importante quella espressa dal Ministro, che auspichiamo venga ribadita durante recepimento della Direttiva europea 2010/63UE sulla vivisezione, al fine di ottenere un nuovo testo di legge nazionale che limiti e vincoli il più possibile il ricorso ai primati non umani e agli animali in generale, posizione già presente nel decreto legiferante, ma purtroppo totalmente inascoltata”, prosegue la LAV.

I 900 primati arrivano direttamente dalla Cina anche se l'origine di molti di questi animali pare sia da ricondurre alle isole Seychelles e Mauritius, dove sono stati prelevati in natura e, costretti in anguste scatole, a voli interminabili, al termine dei quali arrivano in fin di vita e sotto shock continuando il viaggio verso la loro destinazione finale dalla quale usciranno solo come carcasse e catalogati come rifiuti speciali.

Un commercio noto per l’Italia e l’Europa che utilizzano, purtroppo, da sempre scimmie nei laboratori, anzi in Italia il ricorso ai primati è addirittura in aumento (come segnalano le statistiche del Ministero della Salute per il biennio 2008-2009).
La LAV da anni denuncia questo inaccettabile traffico di vite (vedi il filmato Buav-LAV “Cattura di primati destinati alla vivisezione” http://www.lav.it/index.php?id=1423) dove centinaia di migliaia di scimmie vengono prelevate e caricate in piccole scatole nelle stive di aerei e spedite ai laboratori di tutto il mondo. Un traffico ignobile che impoverisce la fauna già fortemente a rischio di Stati economicamente deboli e sovvenziona spesso fenomeni di caccia illegale e cruenta. Le madri vengono catturate per diventare fattrici di cuccioli prodotti “in serie” e i piccoli spediti direttamente ai laboratori, soprattutto in Europa e negli U.S.A. La sperimentazione su queste specie, di cui è stata riconosciuta la stretta vicinanza genetica e comportamentale con l’uomo, è particolarmente invasiva, vengono spesso usate per investigazioni neurologiche, procedure sul dolore e studi di malattie come l’AIDS, nonostante non ci siano evidenze scientifiche che ne dimostrino l’utilità. 

www.lav.it

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