giovedì 7 settembre 2017


La foresta in Costa Rica rinata grazie alle bucce delle arance


31 Agosto 2017 - La foresta rinasce grazie agli scarti delle arance che trasformano terreni aridi e secchi in una fiorente area verde dentro l’area protetta Guacanaste in Costa Rica, duramente provate negli anni dall’eccessivo sfruttamento.

L’Area de Conservación Guanacaste (ACG) è oggi un sito protetto dell’Unesco che racchiude al suo interno una foresta ma prima che lo diventasse, alcune aree sono state sofferenti a causa del disboscamento operato per lasciare spazio al pascolo del bestiame.

Dal 1996 è in corso un programma di recupero ma in realtà, fino all’intuizione di due ecologi statunitensi, i risultati non sono stati quelli sperati. All’inizio degli anni Novanta ,viene creata una piantagione di arance al confine con l’area protetta.
La ditta Del Oro produce spremute commerciali, utilizza quindi il succo degli agrumi gettando via tutto il resto. Ma a cambiare le cose ci pensano Daniel Janzen e Winnie Hallwachs, una coppia di ecologi dell’Università della Pennsylvania.

Guardando le aree disboscate di Guacanaste e le vicine piantagioni di arance, i due hanno un’intuizione. Da anni si cerca di migliorare i terreni aridi della zona protetta e allora perché non cercare una collaborazione con i vicini di casa?


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Foto: Daniel Janzen and Winnie Hallwachs


Gli scarti delle arance sono diventate così il concime di un progetto di riforestazione. L’esperimento è iniziato nel 1997 con 12mila tonnellate di rifiuti di arance gettate in tre ettari morti, ma con terreno fertile.

I primi risultati si vedono dopo pochi mesi ed è così, che per un anno, la Del Oro continua a depositare le bucce d'arancia nella foresta. Ma il progetto subisce un arresto perché nel frattempo, la Ticofruit, avversaria commerciale della Del Oro, porta l’azienda in tribunale.
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Foto: Università di Princeton

Il reato è quello di inquinamento di un parco nazionale, i giudici sono d’accordo e nessun carico di arance arriva più dentro Guacanaste. Per quasi quindici anni si torna alla normalità e l’area finisce nel dimenticatoio.


foresta scarti arance2

Foto: Università di Princeton

Ma evidentemente non doveva andare così. Nel 2014, Timothy Treuer, studente di Princeton contatta Daniel Janzen e Winnie Hallwachs e decide che il suo argomento di tesi deve diventare quell’angolo di foresta con le bucce d’arance.
Altri scarti alimentari che si possono riciclare:


Arriva sul sito, ma quell’insegna piantata nel 1996, è immersa nella foresta rinata grazie agli scarti. Segno che neanche gli interessi economici sono riusciti a scalfire la potenza della natura.

Dominella Trunfio

martedì 5 settembre 2017

Il Mar Ligure è un acquario, aumentano gli avvistamenti di cetacei (FOTO)
Si rivede anche il grampo, sparito da due anni

 © ANSA 5 settembre 2017 - Mar Ligure come un acquario: in aumento gli avvistamenti di cetacei in questa prima parte di 2017. Lo rivela la Fondazione Cima. Il numero è cresciuto anche perché le condizioni meteo marine ottime hanno permesso più uscite alla ricerca dei cetacei. Ad oggi sono state 205 le balenottere comuni avvistate, più del doppio rispetto a tutto il 2016 (89); 42 i capodogli (46 in tutto il 2016), 116 gli Zifi, 5 branchi di globicefali e un gruppo di grampi al largo di Genova. Un avvistamento questo che ha suscitato interesse internazionale, visto che la specie non veniva vista in zona da almeno due anni.
Sono state avvistate oltre 5000 stenelle (circa 4500 in tutto il 2016) e 113 tursiopi. E accanto ai cetacei il 2017 fa registrare un picco negli avvistamenti di tartarughe caretta-caretta, 16 in solo pomeriggio, e di mante che, in una stagione, si contavano sulle dita di una mano. "Fino ad oggi - spiega Luca Ferraris, presidente della Fondazione Cima - abbiamo monitorato circa 15 mila chilometri con i traghetti della Compagnia Corsica-Sardinia Ferries, le imbarcazioni di Whale watching e quella della Fondazione. A bordo oltre ai nostri ricercatori anche studenti provenienti da 15 nazioni partecipanti al programma Cetamus. Stiamo costruendo una rete di collaborazioni importanti anche con altri enti di ricerca come Arpal, Università di Genova, Tethys e Acquario di Genova".

"I dati di quest'anno della Fondazione Cima ci parlano di un Mar Ligure sostanzialmente in buona salute - aggiunge l'assessore regionale all'Ambiente Giacomo Giampedrone - con un boom di fitoplankton e ampie concentrazioni di clorofilla che ha garantito la presenza di nutrimento. Come Regione continueremo nelle nostre campagne di sostegno al monitoraggio degli ecosistemi e della biodiversità marina".

ANSA

venerdì 1 settembre 2017

WWF Austria, assurdo chiedere abbattimento lupi
Esperto, scompone struttura sociale del branco


 © ANSA 
(ANSA) - BOLZANO, 1 SET - Il Wwf austriaco definisce "assurda" la richiesta, sollevata da allevatori a nord e a sud del Brennero, di bandire il lupo dalle Alpi orientali. "Gli abbattimenti non mettono in sicurezza i greggi, anzi, potrebbero addirittura aumentare il numero delle incursioni", afferma Christian Pichler, esperto di lupi del WWF austriaco all'Apa.

Studi negli Usa e in Europa avrebbero dimostrato che l'abbattimento di un lupo può scomporre la struttura sociale del branco. "Di conseguenza giovani lupi inesperti tendono ad attaccare animali meno protetti, portando addirittura ad un aumento degli sbranamenti", spiega. Inoltre, - prosegue l'esperto Wwf - le zone lasciate libere dal lupo abbattuto vengono velocemente occupate da un altro esemplare.

"Una richiesta populista non diventa vera ripetendola di continuo", afferma Pichler. L'unico metodo efficace di tutela delle pecore - secondo il Wwf - è la messa in sicurezza del gregge.