giovedì 19 novembre 2015

Come il glifosato sta uccidendo l’Argentina

El costo humano de los agrotóxicos. Come il glifosato sta uccidendo l’Argentina

11 novembre 2015 - Un fotografo argentino emergente ha deciso di realizzare un reportage di quelli davvero tosti. Come Davide contro Golia, i suoi nemici sono il glifosato e la Monsanto.

Il glifosato, uno degli erbicidi più usati al mondo in campo agricolo, ha effetti devastanti e drammatici sulla salute delle persone che sono costrette a vivere in suo contatto. Questa volta a sostenerlo non è un’organizzazione ambientalista o, meglio ancora, qualche agenzia che fa capo all’Organizzazione mondiale della sanità. Lo dimostra, con immagini e testimonianze, un reportage realizzato da Pablo Ernesto Piovano, un fotografo argentino che nel 2014 ha deciso di documentare la condizione della popolazione del suo paese che lavora o vive nei pressi dei campi coltivati a soia ogm dove si usano dosi massicce di diserbanti.

Il costo umano dei pesticidi

Il reportage si chiama El costo humano de los agrotóxicos, il costo umano dei pesticidi, ed è stato esposto all’edizione 2015 del Festival della fotografia etica di Lodi. Le foto di Piovano sono una denuncia senza appello alla Monsanto, la multinazionale che si è inventata l’accoppiata ogm-Roundup, ovvero la coltivazione di soia geneticamente modificata abbinata all’utilizzo del diserbante Roundup (al quale la soia è resistente) che contiene glifosato.

“Questo lavoro è stato dettato dal mio amore per la natura. Ho lavorato per trovare prove su questa situazione, trascorrendo giorni interminabili da solo con la mia macchina fotografica, viaggiando per oltre seimila chilometri sulla mia auto di vent’anni, per dare il mio contributo affinché tutto questo finisca”, ha dichiarato Piovano a Burn, il magazine dedicato ai fotografi emergenti.

Fracrán, San Vicente, provincia di Misiones, Argentina
A Fabián Piris era stato diagnosticato solo un anno di vita. Oggi ha 8 anni e soffre di idrocefalia e di un ritardo mentale irreversibile. 
Sua madre durante la gravidanza è entrata in contatto con il pesticida Roundup.

La scelta sciagurata dell’Argentina

Tutto ha avuto inizio nel 1996 quando il governo argentino ha deciso di approvare la coltivazione e la commercializzazione di soia transgenica e l’uso del glifosato senza condurre alcuna indagine interna, ma basando la sua decisione solo sulle ricerche pubblicate dalla Monsanto. Da allora, la terra coltivata a ogm è arrivata a coprire il 60 per cento del totale e solo nel 2012 sono stati spruzzati 370 milioni di litri di pesticidi tossici su 21 milioni di ettari di terreno. In quelle stesse terre, i casi di cancro nei bambini sono triplicati in dieci anni, mentre i casi di malformazioni riscontrate nei neonati sono aumentate del 400 per cento. A dir poco incalcolabili i casi di malattie della pelle e i problemi respiratori riscontrati senza motivo apparente nei giovani come negli adulti.

Alicia baja- Colonia Aurora, Misiones, Argentina
Il bambino di cristallo. Lucas Techeira ha 3 anni ed è nato con ittiosi, malattia che sgretola la pelle. 
Sua madre è entrata in contatto con il glifosato del suo orto durante la gravidanza.

Un terzo degli argentini soffre per colpa del glifosato

Un’indagine recente, secondo quanto riportato da Burn, ha calcolato che 13,4 milioni di argentini (un terzo della popolazione totale) ha subìto gli effetti negativi del glifosato. A fronte di tutto ciò, l’Argentina non ha preso alcuna decisione per bloccare questo dramma, né ha commissionato nuovi studi per capire cosa stia accadendo alla popolazione.

Fracrán, San Vicente, Misiones, Argentina
Jesica Sheffer ha 11 anni. Da quando ne aveva 7 soffre di una malformazione ai tendini che le impedisce di mantenere una posizione eretta.

Il reportage, però, non è passato inosservato vincendo diversi premi come il Festival internacional de la imagen, in Messico, e si è piazzato al terzo posto del concorso POY Latam, nella categoria “Carolina Hidalgo Vivar el medio ambiente”. Ma l’omertà e la forza di una multinazionale del calibro della Monsanto sono nemici duri da sconfiggere, molto più potenti dell’evidenza e del dolore.

http://www.lifegate.it/

giovedì 5 novembre 2015

A Todi il primo centro ippico d’Italia con pavimentazioni in gomma da riciclo da Pneumatici Fuori Uso

Un'innovazione realizzata con 15 tonnellate di gomma riciclata: UISP ed Ecopneus insieme per garantire maggior comfort a cavalli e cavalieri e meno costi per i gestori, con una scelta amica dell'ambiente


2 novembre 2015 - Per la prima volta anche in Italia i cavalli potranno godere dei vantaggi del riciclo, passeggiando a trotto su gomma riciclata da pneumatici fuori uso. Apre così il primo centro ippico d'Italia riqualificato grazie ad un'innovativa pavimentazione realizzata con la gomma da riciclo dei Pneumatici Fuori Uso che aumenta il benessere degli animali, garantendo la possibilità di ridurre gli infortuni, riuscendo allo stesso tempo ad abbassare i costi di gestione e manutenzione per gli impianti equestri.
A realizzare il progetto assolutamente innovativo nel centro ippico "Tashunka" di Todi sono stati UISP - Unione Italiana Sport Per tutti - ed Ecopneus, la società senza scopo di lucro responsabile della gestione del 70% dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, che oggi hanno inaugurato l'impianto alla presenza di Carlo Rossini, Sindaco di Todi; Andrea Caprini, Assessore allo Sport del Comune di Todi; Vincenzo Manco, Presidente nazionale UISP; Giovanni Corbetta, Direttore Ecopneus; Simone Pacciani, Vice Presidente nazionale UISP; Stefano Rumori, Presidente UISP Umbria; Fabrizio Forsoni, Presidente Lega Attività Equestri UISP; Francesco Porciello, Università Veterinaria di Perugia.
Per realizzare gli oltre 500 metri quadri di pavimentazioni del centro perugino sono state utilizzate circa 15 tonnellate di gomma riciclata, l'equivalente in peso di oltre 1.600 pneumatici da autovettura. Una quantità di materiale utile per realizzare superfici in grado di garantire sia il benessere dell'animale che una migliore gestione legata ai costi, alla pulizia e alla manutenzione. I tradizionali pavimenti "rigidi" in calcestruzzo sottopongono, infatti, gli arti degli animali ad una notevole sollecitazione tendinea-muscolare e sono inoltre solitamente scivolosi, con tutte le conseguenze anche economiche che ne derivano in termini di non corretta deambulazione dell'animale, stress e danni causati dalle cadute. Per i gestori, invece, l'utilizzo di questa soluzione consente di ridurre notevolmente, e in alcuni casi di eliminare del tutto, i costi per il materiale da lettiera normalmente utilizzato come truciolo o paglia. Inoltre, l'utilizzo di piastre di grandi dimensioni come quelle impiegate nel centro Tashunka permette di assorbire e compensare eventuali irregolarità del pavimento esistente, migliorando notevolmente la continuità e la qualità del fondo stesso.
Uno specifico progetto di ricerca dell'Università di Perugia, in collaborazione con UISP ed Ecopneus, analizzerà inoltre i benefici delle pavimentazioni in gomma da riciclo per la salute dell'animale, in particolar modo la minore incidenza delle patologie connesse alla silicosi e i miglioramenti nei disturbi alle articolazioni del cavallo.
Secondo Giovanni Corbetta, Direttore Generale Ecopneus, "L'esperienza di Todi è un ulteriore passo avanti verso un sempre maggiore utilizzo della gomma da riciclo dei Pneumatici Fuori Uso nel mondo dello sport che, ad oggi, assorbe oltre il 40% della gomma da riciclo della filiera Ecopneus. Il recupero dei materiali è un settore su cui stiamo puntando molto, con un investimento in ricerca e sviluppo che dal 2011 ad oggi ha raggiunto i 14 milioni di euro, per consolidare i mercati esistenti e svilupparne di nuovi. Nel caso delle pavimentazioni in gomma riciclata per il mondo equestre ci sono realmente concreti vantaggi economici, ambientali e per la salute dell'animale, che ci fanno ben sperare per una loro ampia diffusione in tanti altri Centri equestri in tutta Italia".
"Grazie a questa e ad altre iniziative, in molteplici attività sportive e in varie città italiane, Uisp ed Ecopneus stanno dimostrando che lo sport e l'ambiente possono essere alleati e migliorare la vita delle persone - dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp - L'impianto di Todi rappresenta un'assoluta novità in quanto concretizza la ricerca del benessere del cavallo, aspetto che caratterizza da sempre le attività equestri Uisp. Siamo per attività sostenibili e a basso impatto ambientale, sia per il cavallo, sia per il cavaliere. I campi di allenamento solitamente sono realizzati in sabbia, materiale che rilascia sostanze nocive che vengono respirate dal cavallo. Grazie alla gomma da riciclo questo problema viene superato brillantemente. Inoltre, si tratta di un materiale antitrauma per il cavallo che riduce la possibilità di infiammazioni tendinee".
Tecnicamente, nel campo di allenamento esterno dei cavalli di circa 70 mq, 5 tonnellate di granulo di gomma, fornite dall'azienda TerniEnergia di Nera Montoro (TR), sono state miscelate con sabbia per creare una superficie di 5cm di altezza. Nella struttura interna di 440mq, dove stazionano i cavalli, sono state invece impiegate 92 piastre prefabbricate in gomma riciclata di circa 1,5m x 3m di dimensione e 120 kg di peso ognuna, realizzate invece dall'azienda Ecoplus di Milano.


http://www.recyclingweb.it/