venerdì 29 settembre 2023

La polemica. Il dolore si sente anche da morti? «Prima dell'espianto anestesia ai donatori»

LONDRA (20-08-2000). Prima di procedere all'espianto di organi, i donatori dovrebbero essere anestetizzati perchè in qualche caso potrebbe esserci una remota possibilità che avvertono il dolore. La richiesta viene da un editoriale di "Anaesthesia", il giornale degli anestesisti britannici. "La morte non è un evento, ma un processo e la nostra limitata comprensione di questo processo dovrebbe imporci cautela prima di decidere che l'anestesia non è necessaria", scrivono nell'editoriale Basil Matta e Peter Young del reparto rianimazione dell'ospedale Addenbrooke di Cambridge. I due medici polemizzano con una direttiva emessa lo scorso anno dalle autorità sanitarie che definisce non necessaria la sedazione dei donatori. Ma la loro richiesta ha provocato sconcerto ed angoscia fra le famiglie dei donatori di organi e rischia di danneggiare il programma di trapianti che è già disperatamente a corto di organi. 
 
"Prima si sgombra il campo dalla suggestione che un paziente cerebralmente morto può avvertire dolore e meglio è", ha commentato John Evans, che a seguito della morte di un figlio in un incidente stradale ha organizzato un gruppo di sostegno per le famiglie dei donatori. A mettere a disagio le equipe operatorie e ad angosciare i parenti dei donatori, sono i movimenti riflessi che il corpo del paziente ha quando comincia l'operazione. L'ordine dei medici britannici in una serie di pronunciamenti fra il 1976 e il 1979, dando il via ai trapianti di cuore, concluse che queste risposte non hanno nessun legame con il cervello e non indicano sofferenza, ma sono solo movimenti riflessi. E' normale procedura per evitare i sobbalzi degli arti inferiori che prima dell'espianto al donatore sia somministrato un farmaco paralizzante. 
 
"La confusione - ha detto un altro anestesista - nasce dal termine «morte cerebrale» e dal fatto che organi come polmoni, fegato e cuore non possono essere rimossi se il cuore del paziente si è fermato". Sono le macchine a far continuare il battito, ma ha aggiunto il dr Philip Keep, è comunque stressante, soprattutto per gli infermieri, vedere che la pressione sanguigna sale e il battito cardiaco aumenta quando il bisturi comincia a tagliare. "Non sto dicendo che questi pazienti sono vivi e non sto dicendo che avvertono il dolore. Sto dicendo che non so se sono vivi o se in qualche misura avvertono il dolore. So però che sono destinati a morire", ha detto ancora Keep, aggiungendo che, pur essendo "molto a favore" delle donazioni di organi, non porterà con sè una carta da donatore fino a che non sarà stabilito che prima dell'espianto si proceda di routine all'anestesia.

da Il Tirreno

giovedì 7 settembre 2023

I am the Apple: Le incredibili virtù delle mele

Io sono la mela - I am the Apple: Le incredibili virtù delle mele

by Diego Pagani
 
La parola alla MELA 
 
"Ciao a tutti, mi presento: sono una mela, una delle tante e sono qui per illustrarti tutte le mie virtù.
Forse sono un po’ vanitosa, così tonda e perfetta, ma sai, tutti dicono che sono buona, bella e faccio tanto bene.
Vuoi sapere come mi chiamano i tuoi simili?
Mi hanno dato un nome che mi piace: Stark, mi sento quasi una Star!”
 
Noi mele siamo anche una soluzione molto più economica rispetto alle cure mediche, siamo efficienti, valide, facili da mangiare e sopratutto non provochiamo effetti collaterali.
Siamo uno dei pochi frutti che si possono acquistare in qualsiasi momento dell'anno, anche se l'autunno è il mese perfetto per assaporare il nostro gusto delizioso e la nostra croccantezza.
Forse non lo sai ma nel 2010, i vostri scienziati hanno decodificato il genoma completo di noi mele, questo ha portato ad un aumento della ricerca e la comprensione del perché siamo così benefiche per la vostra salute.
Indipendentemente dalla tua dieta attuale, io posso portarti enormi vantaggi. 
 
Se la tua alimentazione è fortemente tossica, quindi a base di cibi spazzatura, cibi confezionati o precotti, pranzi e cene consumati nei fast food, bibite zuccherate o alcoliche, caffè, latte, formaggi, carne, uova, pesce, farine raffinate, ecc., probabilmente una mela al giorno non riuscirà ad evitarti eventuali malanni,
però sarà comunque un grosso aiuto per il tuo organismo, le mie proprietà organolettiche ti aiuteranno ad eliminare le tossine introdotte tramite tutti gli altri “alimenti”. 
 
Con tre o quattro mele al giorno potresti ottenere notevoli vantaggi in termine di salute complessiva;
non soltanto grazie agli aspetti benèfici offerti dalle migliaia di sostanze che possiedo, ma anche perché con quattro mele al giorno, probabilmente, assumerai una quantità minore di altri cibi.
Otterresti anche un’effetto dimagrante senza tuttavia modificare troppo la tua dieta.
Sei vegetariano, vegano o crudista? Bene, sappi che un apporto di almeno 4-5 mele al giorno ti aiuterà a rimanere ancora più in forma.
Sei fruttariano? Dovresti sapere che sono io il frutto numero uno, quindi non snobbarmi, ricordati che sono stata crea proprio per te!
 
Se quando mi mangi senti dei fastidi, significa solamente che il tuo organismo è molto intossicato e che il tuo intestino è messo male. Una sensazione di gonfiore dopo avermi mangiato è soltanto un segnale: il tuo corpo ti sta avvisando che il tuo stato di salute non è ottimale.
Non preoccuparti, sei sempre in tempo per migliorare la tua alimentazione, nel frattempo non fare l’errore di evitare il consumo di mele. 
 
Modifica la tua attuale dieta verso una a base di vegetali il più possibile crudi e poi riprova a mangiarmi, vedrai che con un’organismo ripulito non accuserai più nessun disturbo, ne con le mele, ne con altri tipi di frutti.
Mangiare una o due mele a colazione come prima cosa è un’abitudine che da risultati eccellenti.
Tutti dovrebbero provare, intanto si eviterebbe la solita colazione, che normalmente prevede “cibi” molto intossicanti ai quali poi si aggiunge caffè, latte, tè, ecc. 
 
Tutti alimenti altamente tossici, infiammanti e non adatti alla vostra fisiologia che è assolutamente fruttivora.
Passare da una colazione tradizionale ad una che prevede solo il consumo di mele ha una potenza depurativa incredibile, inoltre superati i primi giorni in cui il tuo organismo si adatterà, avvertirai un’energia sia fisica, sia mentale mai sperimentata in precedenza. 
 
Lo posso assicurare perché chiunque abbia provato per almeno una o due settimane a fare colazione con solo mele, riscontra questi incredibili risultati.
Il tuo primo pasto della giornata fallo con me.
Il mio consiglio è proprio quello di iniziare la giornata con una-tre mele, meglio le rosse come me! (più avanti ti spiegherò perché le rosse sono le migliori.) 
 
Studenti, operai, muratori, sportivi, insegnanti, avvocati, medici, musicisti, ecc. insomma qualsiasi lavoro tuo svolga, con questo facile e semplice consiglio la tua energia e concentrazione sara al top!
Devi mangiarmi così come sono: intera, a morsi e con la buccia. 
 
Soltanto in questo modo potrai godere di tutti gli enormi vantaggi che posso offrirti.
Inizialmente per cercare di consumare più mele puoi ricorrere alle presse meccaniche o agli estrattori.
In qualsiasi caso è però necessario mangiare almeno tre mele integre ogni giorno, questo perché le mie fibre sono utilissime per il tuo organismo.”

domenica 20 agosto 2023

GLUTATIONE SOSTANZA MIRACOLOSA


“Il glutatione è un potenziatore di tutti gli antiossidanti, ed è capace di moltiplicare la benefica azione di sostanze come le vitamine A e C, il coenzima CoQ10 e l’acido alfa-lipoico.

Si trova in avocado, ortiche, patate, patate dolci, castagne, broccoli, spinaci, rucola, crescione, cavoli e crucifere, arance, cereali integrali, funghi, zucca, germe di grano, asparago, peperoncino, porro.

Disintossica le oltre 60.000 sostanze tossiche in circolazione, contrasta i radicali liberi, rivitalizza e ossigena le cellule.

I benefici del glutatione sono straordinari davvero, visto che depura ed energizza.
Peccato che tenda a diminuire con l’età.
Per contrastare lo stress causato dai ritmi di vita e dalle insidie odierne di vario genere c’è bisogno di più glutatione.

I linfociti sono la spina dorsale del nostro sistema immunitario, e il glutatione è la sostanza nutritiva basilare a sostegno dei linfociti.

Gli effetti sinergici di glutatione e vitamina C naturale (chiaro che noi parliamo sempre e solo di sostanze naturali e mai di integratori sintetici) sono particolarmente visibili nelle arterie coronarie.

Quando l’ossido nitrico del glutatione è basso, nelle cellule di rivestimento interno delle arterie si verifica uno spasmo vascolare con restringimento dei vasi.

Il glutatione c’entra pure con la vista. La perdita di forza visiva è legata infatti all’aumento dello stress ossidativo (vedi ad esempio cataratta).

Da rilevare infine che nel fegato sta la maggiore riserva corporale di glutatione, per cui si deve trattare fegato e cistifellea coi guanti.”

https://www.valdovaccaro.com/crisi-depurative-e-molecole-del-benessere/


martedì 25 luglio 2023

A proposito di disease mongering...

Le persone sane sono malati senza saperlo…
 
La paura della malattia e della morte, e soprattutto la fede nell’autorità scientifica, hanno permesso il diffondersi di un fenomeno ormai radicato nella società moderna: il disease mongering.
Il disease mongering, letteralmente commercializzazione delle malattie, è la promozione di non-malattie da parte dell'industria farmaceutica allo scopo di aumentare la clientela. 
 
Gianfranco Domenighetti (1942 - 2017), economista sanitario e dottore in scienze sociali, sosteneva che l’azione del disease mongering si sviluppa in modo progressivo attraverso tre fasi:
 
🔹Quantitativo. Agisce sui parametri che definiscono i confini del patologico (ad esempio l’abbassamento delle soglie del colesterolo e dei trigliceridi).
Uno studio pubblicato su JAMA nel 2002 ha evidenziato che l’87% di coloro che redigono le linee guida cliniche ha avuto una qualche forma di interazione con l'industria farmaceutica.
🔹Temporale. Consiste nella promozione e nella diffusione di pratiche di screening la cui efficacia è incerta oppure non ancora dimostrata.
🔹Qualitativo. Tende a trasformare condizioni normali dell’organismo umano in situazioni patologiche che necessitano di un intervento farmacologico (ad esempio, la timidezza è diventata “disturbo d'ansia sociale”).
Nel 2002, il British Medical Journal ha pubblicato una "Classificazione internazionale delle non-malattie", contenente più di 200 condizioni ritenute a torto come patologiche.
 
È cambiata persino la figura dell'ipocondriaco. Il medico degli anni '40 definiva con questo termine colui che bussava continuamente alla porta del suo studio, il malato immaginario. I medici d'oggi invece indicano col medesimo nome la minoranza che li fugge: gli ipocondriaci sono i sani immaginari”. Ivan Illich
 
 
Fonte: Distopia2punto0

sabato 8 luglio 2023

MA DOVE È FINITA L’INTELLIGENZA DELL’UOMO

MA DOVE È FINITA L’INTELLIGENZA DELL’UOMO
 
1) Invece di mangiare frutta e verdura ricche di vitamine e minerali, assume grosse quantità di integratori pagandoli mille volte di più.
2) Mangia molta carne, pesce, uova e formaggi, che non hanno fibra; per di più mangia poche verdure.
Così diventa stitico e poi corre in farmacia a comprare lassativi di ogni tipo per riuscire ad andare di corpo.
Oltre a cioò si abbuffa di farine bianche (pane, pasta, pizza, focacce, dolci) e di chicchi brillati (riso bianco, perlato ecc.).
Lui stesso toglie la crusca.
Ma siccome fa fatica ad andare di corpo, ricompra la crusca sotto forma di integratore pagandolo, manco a dirlo, mille volte di più.
Si vede che deve avercelo come vizio quello di spendere di più sperperando le risorse naturali.
3) Invece di mangiare proteine da fonte vegetale, prende i vegetali che le contengono, dandoli da mangiare agli animali che alleva (con tutte le spese che ciò comporta, spreco d'acqua, terreno, cure veterinarie) e poi si mangia l'animale dove ritrova le stesse proteine che aveva prima a disposizione, pagandole di più, ma con una concentrazione di sostanze chimiche di sintesi sedici volte maggiore.
4) Esiste la frutta fresca, buona, dolce e matura.
Ma cosa fanno gli umani?
Preferiscono i succhi di frutta fatti con il 90% di acqua (che pagano al costo della frutta) più scarti di frutta e di altri vegetali non ben indentificati più zucchero e coloranti, il tutto per garantire l'appetibilità e la riconoscibilità del prodotto.
5) Durante le feste comandate, matrimoni, battesimi, compleanni ecc. l'uomo usa festeggiare consumando pasti allucinanti, in cui tutti stanno male, si ripromettono di non farlo più e continuano a farlo.
6) L'uomo, un animale dallo spirito libero che ama pensare con la propria testa, aderisce misteriosamente alla regola non scritta ma che molti applicano: "se un cibo non piace, ma lo mangiano tutti, allora non si può fare a meno di mangiarlo".
Naturalmente nessuno si rende conto di ciò che mangia e certo non è possibile prendersela con l'uomo comune per il fatto che in dolci e prodotti come il panettone, sono stati utilizzati per anni ovoprodotti provenienti da uova marce, con i vermi, i pulcini già mezzi formati e in putrefazione che sono stati macinati e polverizzati e trattati chimicamente per rendere il tutto appetibile.
7) Latte, caffè e biscotti a colazione sono una bomba indigesta che tutti conoscono. E capita che la maggior parte di loro non lo digerisce, anche se non vuole ammetterlo.
 
😎 Poi ci sono i bambini piccoli a cui i loro genitori ignari danno da mangiare ad esempio i formaggini, una miscela di polifosfati e scarti della lavorazione del latte e dei formaggi, andati a male.
Beh, i bambini come è noto è meglio indebolirli fin da piccoli col cibo scadente e di origine animale, così saranno più rimbecilliti da grandi e non si accorgeranno di nulla, rifacendo a loro volta il trattamento ai loro figli i quali non sapranno fare altro che continuare a comprare contenti le schifezze di chi li vende.
Tutto ciò è solo una delle prove di una disarmante stupidità di fronte alla quale non si può che rimanere basiti."
 
Tratto da "Mangiar sano e naturale con alimenti vegetali integrali", 
di Michele Riefoli, Biologo Nutrizionista


sabato 27 maggio 2023

LA GATTOTERAPIA ...

LA GATTOTERAPIA ESISTE!

 
Un giorno a Londra, in un istituto che studiava le terapie da applicare agli umani, una gatta di nome Marta è entrata nel laboratorio.
Mentre passava davanti al generatori della corrente a bassa frequenza, i sensori sono andati in tilt.
Gli scienziati hanno misurato il campo elettromagnetico della gatta e hanno capito che il gatto è in grado di sostituire il costoso generatore: il suo campo era più potente. Una corrente a bassa frequenza si usa per la cura delle infiammazioni croniche.
Dopo questo inaspettato risultato è stato fatto un esperimento: un gruppo di persone è stato curato con un generatore di corrente di bassa frequenza, mentre nell'altro gruppo sul posto da trattare avevano messo un gatto. 
 
Il risultato: coloro che hanno fatto la gattoterapia sono guariti tutti, mentre nell'altro gruppo era guarita soltanto la metà dei malati.
Il pelo del gatto produce la corrente a bassa frequenza, mentre il contatto tra i peli fa nascere un potente campo elettrico.
 
Queste correnti possono agire sul focolai d'infiammazione e uccidere i microbi.
Un gatto è in grado di sostituire ben 5 moderni generatori di corrente a bassa frequenza. Il gatto stesso non subisce nessun danno, e sa anche quando terminare la seduta e prendersi cura di se stesso.
La terapia felina è particolarmente efficace per la cura delle articolazioni e delle malattie ginecologiche. Le donne possono semplicemente posare il gatto di casa sulla pancia, accarezzandolo per una ventina di minuti, per avere un effetto terapeutico.
 
Il contatto terapeutico del gatto migliora la circolazione del sangue e rigenera i tessuti.
Il massaggio che i gatti fanno con le unghie, in realtà, agisce sui punti di riflesso, similmente agli aghi dell'agopuntura.
Anche le fusa dei gatti è una terapia (del suono); le fusa sono più potenti della terapia ad ultrasuoni (il gatto stesso fa le fusa per curare se stesso, oltre alle fusa del piacere).
 
La banda delle frequenze delle fusa (25 - 50 Hz, con le punte fino a 150 Hz) rafforza le ossa, migliora la circolazione cerebrale, stabilizza la pressione e il ritmo cardiaco.
I gatti sanno trasformare l'energia della malattia, sapendo scambiare la loro energia con l'energia umana (occorre dire che l'energetica dei gatti è molto simile a quella umana).
Esistono le malattie "yin", con la mancanza dell'energia (nevrastenia, artrite, l'ipotensione, la stanchezza cronica), per la cura delle quali il gatto va messo di modo che la sua testa sia a sinistra e la parte posteriore del corpo, a destra. Per queste malattie sarebbero più adatti i gatti bianchi. Per le malattie "yang" (l'ipertensione, infarto, l'ictus) il gatto si mette in posizione inversa; per queste malattie sarebbero più adatti i gatti neri.
 
I gatti grigi e i tigrati sono "universali" e curano tutto, mentre quelli rossi caricano i loro umani di energia positiva.
Esiste una teoria secondo la quale il gatto sarebbe l'unico animale capace di assorbire una piccola quantità di energia negativa, perciò ogni tanto vediamo i gatti sopra i computer e gli elettrodomestici.
Il gatto sente quando in un certo punto del corpo umano cambia il potenziale energetico, si posa sopra e così riesce ad equilibrare il sistema energetico umano. La gattoterapia può far assorbire degli ematomi interni, senza parlare del ripristino degli scambi cellulari. Coloro che amano i gatti, infatti, si rivolgono ai medici di meno rispetto a chi li evita.
 
... E' impossibile costringere il gatto a curare il suo umano; occorre che tra i due ci sia l'amore e la fiducia; e i gatti sono molto sensibili a come sono trattati. Il gatto è capace anche di morire se il suo proprietario ha accumulato troppa energia negativa.
 
- Gabriella Mangano

venerdì 28 aprile 2023

A proposito di melanina 
 
Il dott. Arturo Solìs Herrera ha scoperto che la melanina è capace di assorbire tutto lo spettro elettromagnetico, visibile e invisibile, dai raggi gamma alle onde radio e non solo gli estremi dello spettro visibile. 
La melanina è capace di dissociare e ri-sintetizzare l'acqua, sia all'interno di una cellula che al di fuori di essa, mentre la clorofilla la dissocia e basta. Inoltre, la melanina - dissociando l'acqua - trasforma l'energia luminosa in energia chimica, senza subire essa stessa trasformazioni.

domenica 9 aprile 2023

Le piante “gridano” quando sono stressate, ferite o assetate

Le piante assetate o danneggiate producono fino a 50 ultrasuoni all'ora, a cui le piante vicine sono in grado di rispondere

https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2023/04/piante-emettono-suoni.jpg

Proprio come facciamo noi, anche le piante subiscono le conseguenze negative dello stress e cercano il conforto delle piante vicine attraverso un “linguaggio” specifico appena scoperto dagli scienziati.

Secondo i ricercatori dell’Università di Tel Aviv, infatti, tutte le piante sarebbero in grado di emettere degli ultrasuoni (impercettibili dall’orecchio umano) simili a delle grida, che diventano più frequenti quando le condizioni di stress diventano intollerabili.

Quando le piante sono in condizioni ottimali, producono meno di un suono all’ora, ma quando sono stressate da un trauma o dalla carenza di acqua questi suoni possono arrivare anche a trenta o cinquanta.

Si tratta di vere e proprie richieste di aiuto, secondo gli autori dello studio, soprattutto perché altre specie vegetali nei paraggi sono in grado di recepirle e di rispondere ad esse.

Resta da capire se anche alcune specie animali in grado di percepire gli ultrasuoni – come per esempio i pipistrelli, i topi e altri piccoli mammiferi – possano percepirle e abbiano qualche reazione ad esse.

Lo studio

Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno registrato i suoni provenienti da piante di pomodoro e tabacco coltivate in serra, utilizzando dei microfoni molto sensibili.

Come abbiamo detto, anche in condizioni di benessere le piante emettono dei suoni, ma danno vita a vere e proprie “raffiche di grida” nel momento in cui vengono private dell’acqua o vengono tagliati loro gli steli.

I suoni generati dalle piante hanno una frequenza compresa fra 40 e 80kHz – decisamente troppo acuti per essere percepiti dall’orecchio umano (la nostra percezione dei suoni si ferma a circa20kHz).

Ciò che ha affascinato i ricercatori è stato il fatto che la natura di questi suoni è diversa a seconda del bisogno espresso dalle piante, dimostrando che non si tratta di una generica richiesta di aiuto ma della comunicazione di un disagio specifico.

Registrando i suoni delle varie piante, infatti, i ricercatori hanno addestrato un algoritmo di intelligenza artificiale per identificate la causa del loro stress solo dal rumore prodotto.

Non ci sono ancora prove che questi suoni siano un tentativo di comunicare, ma certamente potrebbero essere utili per segnalare situazioni di pericolo o di siccità alle creature vicine.

Fonte: www.greenme.it

sabato 18 marzo 2023

Lo Speedy Gonzales delle piante

 
Si sa che la crescita delle piante può variare in base al tipo di terreno in cui nascono, le temperature e le condizioni climatiche a cui sono sottoposte, alla quantità di luce che ricevono e centinaia di altri fattori. Ma c'è una pianta che cresce molto più velocemente di altre, anche molti centimetri al giorno: il bambù.
 
Ho letto che alcune specie di bambù possono crescere anche più di 1 metro al giorno (circa 4 cm / h), come ad esempio la Madake (Phyllostachys reticulata), di origine cinese ma molto diffusa anche in Friuli Venezia Giulia e la Moso (Phyllostachys edulis) coltivata per il legno, l'industria tessile, per creare boschetti e macchie di verde, ed è pure commestibile.
 
A differenza degli alberi, le piante di bambù sono considerate "erbe perenni legnose", poiché hanno una crescita limitata, sia in altezza, sia in spessore. Non hanno una corteccia come gli alberi e gli steli non diventano più spessi di anno in anno. Un fusto di bambù di 1 anno può essere completamente cresciuto in altezza, ma per diventare legnoso e solido ci vogliono, a seconda della specie, da 1 a 4 anni di tempo.

giovedì 16 marzo 2023

A proposito di... capezzoli e latte

A proposito di... capezzoli e latte

 

Nell'epoca pre-internet, avendo da sempre vissuto con gatti e conigli, per sapere quanti capezzoli avessero le cavalle, senza cercare un testo di veterinaria, dovetti aspettare di incontrarne una e guardarle tra le cosce. Idem con le pecore.
 
Adesso, per ottenere informazioni di questo tipo basta un computer collegato in rete: le mucche ne hanno 4, le scrofe possono averne fino a 14 o 16, le cagne 10, l'opossum della Virginia ne ha 13, le gatte e le coniglie 8 (ma ci sono razze che ne hanno 4 o anche 12), l'orsa ne ha 6, l'elefantessa, la pipistrella, la delfina e la balena 2. 
 
Mi ricordo di un episodio, raccontatomi anni fa dal mio medico agopuntore, riguardante un suo paziente che aveva un capezzolo in più, senza però la relativa ghiandola mammaria. C'è chi li toglie per ragioni estetiche, soprattutto se donne, e chi invece no.
 
Man mano che il feto si sviluppa, i capezzoli iniziano come gemme di cellule epiteliali, che continuano poi a svilupparsi in capezzoli. Normalmente, durante lo sviluppo ci sono più gemme di quante ce ne saranno effettivamente alla nascita dell'animale. Le altre gemme col tempo regrediscono da sole. È abbastanza comune nelle mucche, tuttavia, trovare capezzoli extra. Queste sono gemme che hanno continuato a svilupparsi e formare capezzoli. Ma non è detto che, anche se c'è una tettarella in più lì, sia presente il tessuto mammario o le ghiandole galattofore. 
 
Il motivo per cui le mucche degli allevamenti intensivi finiscono al macello molto giovani (e non si reggono più in piedi per lo sfinimento) è dovuto al fatto che, per produrre circa 4 litri di latte al giorno, una mucca (allevata per la carne) che allatta il suo vitello pomperà circa 500 litri di sangue attraverso la mammella.
È molto, anzi troppo, sangue per le mucche da latte che, per 10 mesi, producono invece 28 litri di latte al giorno!! 
Una scelta alimentare vegan anziché vegetariana, oltre che per la propria salute, è auspicabile anche per questi motivi.

giovedì 9 marzo 2023

Hibakujumoko, o "alberi superstiti"

 

Ad Hiroshima e a Nagasaki, alcuni alberi sopravvissuti alla bomba atomica sono oggetto di riconoscimento e di speciali attenzioni. Appartengono a più di 30 specie differenti (l'elenco completo è stato redatto dall’Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca ed è consultabile sul sito ufficiale dell’organizzazione internazionale) e simboleggiano la speranza dopo l'annientamento. Sono soprannominati 被爆樹木 Hibakujumoko, "alberi superstiti". Tra questi, anche un salice piangente (Salix babylonica), il più vicino all’epicentro di Hiroshima, con una distanza di appena 370 metri.
 
Durante un viaggio in Giappone, Stefano Mancuso ha avuto modo di studiare le caratteristiche che hanno permesso alle piante di resistere agli oltre 4000° Celsius sviluppatisi nei pressi dell’ipocentro dell’esplosione: le loro radici sono sopravvissute in quanto protette dalla loro posizione interrata e grazie al suolo che è quindi riuscito a fare da scudo anti-nucleare. 
 
Ulteriore ragione della vitalità degli Hibakujumoku è insita nella composizione delle piante in generale, fatte cioè da una struttura unitaria, ma costituita da molteplici moduli autosufficienti gli uni rispetto agli altri.
Di tali alberi superstiti, presenti in tutto il mondo ovunque siano avvenuti disastri (un albero è presente a New York City), vengono scambiati i loro semi in segno di pace nel corso di cerimonie ufficiali.
 
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c4/Nagasaki_Sanno_Shrine_3.jpg 
photo from wikipedia

domenica 5 marzo 2023

Nuove prove scientifiche suggeriscono che le temperature sono rimaste stabili in Groenlandia per 60 anni, a parte un salto improvviso di 1°C nel 1994

Sono emerse nuove affascinanti prove scientifiche che mostrano temperature stabili in Groenlandia per almeno 60 anni, con un salto improvviso di appena 1°C intorno al 1994. Le recenti scoperte di un gruppo di meteorologi ambientali getteranno ulteriori dubbi sull'ipotesi non dimostrata che gli esseri umani abbiano cambiamenti del clima artico. In un documento molto dettagliato, gli scienziati mostrano che i cambiamenti climatici possono essere attribuiti a variazioni naturali causate da due correnti d'aria significative.

Gli scienziati segnalano un aumento significativo delle temperature dell'aria vicino alla superficie della Groenlandia (T2m) intorno al 1994, con temperature relativamente stabili nei periodi precedenti (1958-93) e successivi (1994-2020). In una scoperta cruciale, gli scienziati affermano: "La variabilità della circolazione atmosferica su larga scala può spiegare efficacemente questa variabilità interdecennale della Groenlandia T2m". Questi sono causati dalla North Atlantic Oscillation (NAO) e dal Greenland Blocking Index (GBI). Il NAO è causato da differenze latitudinali nella pressione dell'aria, mentre il GBI è una cresta di alta pressione settentrionale che porta alla depressione nella corrente a getto. Le correlazioni delle temperature con i movimenti nella NAO e nel GBI sono risultate "altamente significative". Sullo sfondo del rapido riscaldamento improvviso del 1994,

La serie chiave di grafici di temperatura è mostrata di seguito.

Questi grafici mostrano il record di temperatura per sei aree della Groenlandia con (g) il record costiero e (h) tutto il paese. La stabilità è generalmente mostrata in tutte le aree a parte l'improvviso balzo intorno al 1994. Tutte mostrano un raffreddamento fino agli anni '90, sebbene il nord si sia riscaldato leggermente prima del sud. Si dice che l'entità del salto di temperatura nel 1994 mostri una chiara differenza nord-sud, diventando progressivamente maggiore con l'aumentare della latitudine.

Le prove presentate in questo documento minano il dogma scientifico "consolidato" che incolpa tutti o i più recenti cambiamenti delle temperature globali sulle proprietà di una sola traccia di gas atmosferico. Un gas, l'anidride carbonica, di cui gli esseri umani stessi sono responsabili solo del 4% delle emissioni atmosferiche annuali. Il professore emerito del MIT Richard Lindzen ha a lungo sostenuto che i cambiamenti di temperatura sono causati da flussi di calore dinamici nell'atmosfera e negli oceani causati da differenze di latitudine. I cambiamenti nella temperatura media "sono principalmente dovuti a cambiamenti nella differenza tra tropico e polo e non a cambiamenti nell'effetto serra", dice. Nel corso dei millenni, la temperatura ai tropici è rimasta poco modificata, una situazione osservata nel record attuale.

L'Artico si è riscaldato negli ultimi tempi a un ritmo più veloce rispetto al resto del pianeta, anche se come possiamo vedere, nel caso della Groenlandia, la media è quasi interamente dovuta a un balzo annuale di 29 anni fa. Questo riscaldamento è stato considerato una prova incontrovertibile del cambiamento climatico antropogenico. Ovviamente non è una cosa del genere, anche perché ci sono prove crescenti che tale riscaldamento è causato da forze naturali. L'ipotesi del riscaldamento globale che sia tutto causato dall'uomo rimane non dimostrata, senza un solo documento scientifico credibile che dica il contrario. Il professor Lindzen lo mette in modo più schietto, osservando che l'attuale "assurda narrativa scientifica" ci lascia con un movimento quasi religioso con una costante "ripetizione goebelliana da parte dei media dell'allarmismo climatico".

È improbabile che i media mainstream smettano presto di catastrofizzare le condizioni climatiche nell'Artico, dal momento che rimane una formidabile tattica intimidatoria nella spinta collettivista verso un'agenda Net Zero di comando e controllo. Ma sta diventando un terreno di caccia sempre più difficile. Il ghiaccio marino artico estivo ha smesso di diminuire 12 anni fa, mentre la calotta glaciale della Groenlandia potrebbe essere aumentata di dimensioni fino ad agosto 2022 se si tiene conto dei margini di errore.

Nel suo ultimo rapporto sulla fauna polare per la Global Warming Policy Foundation, la biologa evoluzionista Dr. Susan Crockford osserva che la vita sia nella parte superiore che in quella inferiore della Terra è "prosperante". Il ghiaccio marino artico è noto da tempo per essere ciclico. C'è stata una recessione iniziata nel 1979, ma che è stata interrotta da una lenta ripresa in gran parte non pubblicizzata intorno al 2010. Crockford ha notato che meno ghiaccio estivo ha portato a più cibo per tutti gli animali. Orsi polari, foche, balene e pinguini in Antartide sono tutti aumentati di numero negli ultimi anni.

Infine, diamo un'occhiata alla calotta glaciale della Groenlandia .

Non troppo squallido, se ti piace il tuo ghiaccio. La linea blu in alto mostra l'aumento del ghiaccio fino a questo inverno e rivela ulteriori grandi miglioramenti. In realtà è superiore alle medie tra il 1981-2010, il punto più basso intorno al 2011-12, e migliore della ripresa dello scorso anno. Ad agosto 2022, c'è stato un massiccio aumento annuo di 471 miliardi di tonnellate create in superficie, rispetto alla perdita stimata di circa 500 miliardi di tonnellate. È stato il decimo aumento più alto in 42 anni e ha continuato una recente ripresa, in particolare quella osservata nel 2017 e nel 2018, quando sono stati creati oltre 500 miliardi di tonnellate in superficie.

Chris Morrison è il redattore ambientale del Daily Sceptic . 

Fonte: https://dailysceptic.org

 

 

mercoledì 11 gennaio 2023

Approcci... alternativi 

(photo by Alexandre Bonnefoy – Éditions Issekinicho)

 
Nel 2015, in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica "Primates", è stato descritto il comportamento sessuale di un giovane macaco delle nevi (Macaca fuscata) nei confronti di femmine di cervo sika (Cervus nippon), sull'isola giapponese di Yakushima (con una superficie di 500 km2) situata a sud dell’estremità meridionale della penisola di Osumi, nel sud di Kyushu. L'isola di Yakushima ospita il Parco Nazionale Kirishima-Yaku, che è il più grande terreno di nidificazione per la tartaruga marina in pericolo di estinzione nell’oceano Pacifico settentrionale ed ospita oltre il macaco, una varietà di cervo sika, il tanuki e le donnole giapponesi.
Il macaco descritto nella rivista ha tentato approcci sessuali di strusciamento sulla schiena di due diverse femmine. In un caso, la cerva si è scrollata il macaco dal dorso; nell'altro, non è sembrata opporsi. Queste due specie hanno in genere un rapporto collaborativo: i cervi si nutrono dei frutti che i macachi fanno cadere dagli alberi, e occasionalmente tollerano di averli sul dorso per il grooming.
Gli approcci filmati dagli studiosi potrebbero essere un'evoluzione del comportamento sessuale da parte di un maschio ancora inesperto, emarginato dal resto del gruppo nella stagione degli accoppiamenti e colpito dalla carenza di partner su un'isola, in fondo, non tanto grande.
Proprio la deprivazione di compagne sarebbe la ragione più probabile dei tentativi del primate che però, per inesperienza, potrebbe anche aver sbagliato "target".