sabato 12 marzo 2016


Anche il canto degli uccelli è dominato dall'emisfero sinistro

Negli uccelli canori è possibile osservare specifici schemi di attivazione cerebrale in seguito alla percezione del canto che ricordano quelli connessi alla percezione del linguaggio parlato nell’essere umano (red) 

In che modo viene influenzato l’apprendimento uditivo e vocale del linguaggio dalla prevalenza di uno dei due emisferi cerebrali? La questione è complessa, ma gli studi sugli animali consentono di osservare come si è evoluta questa importante caratteristica neuroanatomica.

Sull’ultimo numero dei “Proceedings of the National Academy of Sciences”
viene presentato uno studio sugli uccelli canori, i quali, secondo le conclusioni, mostrano una lateralizzazione assai simile a quella umana, in particolare negli esemplari giovani nella fase di apprendimento del canto.

Nell’essere umano, è noto da tempo che due regioni, l’area di Broca, nel lobo frontale, e l’area di Wernicke, nel lobo temporale, sono coinvolte in modo cruciale nella produzione e nella percezione del linguaggio. Quando si espone un bambino al linguaggio parlato e si esegue una scansione con la risonanza magnetica funzionale, si osserva un’attivazione prevalente nell’emisfero sinistro. Più nello specifico, alcuni studi hanno rilevato una dominanza del lato sinistro dell’area di Wernicke fortemente correlabile a processi di memorizzazione in seguito alla percezione del linguaggio parlato già in neonati di soli 2,5 mesi di età.

Anche il canto degli uccelli è dominato dall'emisfero sinistro
Esemplare maschio di (Cortesia Johan Bolhuis)
In passato, alcune ricerche avevano stabilito che gli uccelli canori, a differenza di ciò che avviene nei primati non umani, imparano a vocalizzare in modo simile ai bambini, e possiedono regioni cerebrali analoghe a quelle umane che mostrano una simile dissociazione neurale tra produzione vocale da una parte, e percezione e memoria uditiva, dall’altra. Sia negli esseri umani sia negli uccelli canori, inoltre, è stata documentata la lateralizzazione della responsività neurale in queste regioni cerebrali.

In quest’ultimo studio, i ricercatori hanno analizzato la risposta di alcuni esemplari di diamante mandarino, specie appartenente all’ordine dei passeriformi, all’esposizione al canto di un uccello tutore e a un canto non familiare. È così stata riscontrata una dominanza del lato sinistro nell’attivazione neuronale in un’area che rappresenta l’analogo dell’area del Broca. L’effetto è stato osservato in esemplari sia giovani sia adulti e indipendentemente dallo stimolo utilizzato.

Negli esemplari più giovani, tuttavia, si è evidenziato un fenomeno peculiare, poiché la dominanza del lato sinistro del nidopallio caudomediale, che per questi uccelli equivale all'area di Wernicke, si manifestava solo durante l'ascolto del canto dell’uccello tutore e non nel caso del canto non familiare. Inoltre, questa dominanza era  legata specificamente alla fase di apprendimento del canto e risultava correlata ai processi di memoria.

In complesso, questi risultati sembrano quindi confermare un notevole parallelismo tra canto degli uccelli e linguaggio parlato umano, aggiungendo un importante tassello al complesso mosaico delle basi neurologiche dell’apprendimento del linguaggio.


http://www.lescienze.it