lunedì 29 dicembre 2014


Ravenna, corsa contro il tempo per salvare i daini
Continua la mobilitazione degli animalisti contro l’uccisione dei 67 ungulati da parte della Provincia.

29 dicembre 2014
Ravenna, corsa contro il tempo per salvare i daini 
 di Alessandro Polinori -

A Ravenna, nei pressi della Pineta di Classe, qualche decennio fa è stato introdotto, da parte di ignoti, un piccolo nucleo di daini.
Negli anni, la popolazione dei daini è aumentata di numero e gli animali, come naturale, hanno cercato nuovi territori per alimentarsi, andando a occupare aree naturalistiche limitrofe.
Tale presenza, secondo quanto affermato dalla Provincia di Ravenna, ha provocato danni alle coltivazioni agricole e diversi incidenti stradali, in particolare presso la vicina statale Adriatica.
In considerazione di questa situazione, la Provincia di Ravenna è intervenuta varando un piano quinquennale che prevede, nel primo anno, l’uccisione di 67 daini (su 235 animali presenti nell’area, anche se un censimento rileverebbe che, nell’ultimo anno ed in maniera naturale, gli animali sarebbero già diminuiti di un centinaio di esemplari).
Il piano, ribattezzato “ammazza-bambi”, è stato immediatamente contrastato da cittadini ed associazioni, che hanno accusato l’amministrazione di aver respinto l’ipotesi di trasferire gli animali in altre strutture o aree, ed al tempo stesso di non aver attuato le proposte alternative ed incruente, ad esempio per il controllo della fertilità, avanzate da anni dalle stesse associazioni animaliste, malgrado l’applicazione dei metodi ecologici rappresenti una priorità stabilita dall’art. 19 della legge 157/92, che ha quindi  precedenza rispetto a forme di controllo cruente.
E tra le motivazioni addotte nel voler attuare un provvedimento “violento”, vi sarebbe anche la necessità di trovare soluzioni “economiche”.
Peccato solo che un’industriale di origine tedesca, co-proprietaria del Frankfurter Allgemeine Zeitung e da sempre sensibile alla causa animalista, alla sua proposta di accogliere nella propria tenuta agricola gli animali, assumendosi anche il compito e i costi relativi alla cattura ed al trasferimento degli esemplari, (cosa già fatta in passato per analoghe situazioni riguardanti altri animali selvatici), si sia sentita rispondere che i daini non possono essere spostati, perché si tratta di “patrimonio indisponibile dello Stato”.
Ucciderli si, ma salvargli la vita, trasferendoli in un luogo sicuro e senza alcuna spesa per la pubblica amministrazione, no.
Giorno dopo giorno, è così proseguita e cresciuta la mobilitazione popolare in difesa degli animali, con esposti, manifestazioni, l’invio di migliaia di e-mail di protesta, sino ad arrivare alla recente impugnazione di fronte al TAR della delibera della Provincia di Ravenna, da parte di una serie di associazioni e gruppi, contrari all’atto che spianerebbe la strada ai fucili  dei cacciatori e che quindi attendono con ansia la sospensione del provvedimento.
Una vicenda che ha dell’incredibile e che non sta certamente regalando un’immagine positiva al territorio di Ravenna, il tutto anche oltre confine, dove in molti si stanno mobilitando per chiedere di trovare, con un pò di buon senso, una soluzione in grado di risolvere la situazione senza alcuno spargimento di sangue.
La corsa contro il tempo prosegue.... riusciranno i daini di Ravenna a festeggiare l’inizio del nuovo anno con una buona notizia?

http://www.animalieanimali.it

lunedì 22 dicembre 2014

Argentina: orango riconosciuto 'soggetto non umano'
Sandra dovrebbe essere liberata dallo zoo di Buenos Aires 

Un tribunale della capitale argentina ha concesso l'habeas corpus a Sandra, un orango femmina dello zoo di Buenos Aires, considerando che si tratta di un "soggetto non umano", e non un oggetto, con sentimenti e capacità di prendere decisioni. Ora l'animale, che vive dietro le sbarre da 29 anni, potrebbe essere liberato ed inviato in Brasile La Camera di Cassazione ha accolto un ricorso di habeas corpus, che sancisce il diritto alla libertà individuale, presentato dall'Associazione di Funzionari e Avvocati per i Diritti degli Animali (Afada) e che era stata respinta precedentemente da parte di tribunali di rango inferiore. La richiesta specificava che Sandra può essere considerato un "soggetto non umano", giacché sebbene non appartenga alla specie umana mantiene legami affettivi, percepisce il tempo, impara, comunica ed è capace di trasmettere quanto ha appreso e dunque il fatto che sia imprigionata costituisce una violazione dei suoi diritti.

22 dicembre 2014

ANSA

sabato 20 dicembre 2014

Vegani per un giorno a settimana, basta poco per tutelare il pianeta

Roma, 19 dic. 2014 - La scelta vegana sembra troppo radicale? C'è una buona notizia per chi ha a cuore l'ambiente e il futuro del pianeta, ma non si sente pronto per mettere in pratica con coerenza un nuovo stile di vita: basta un solo giorno da vegano a settimana per risparmiare energia, acqua e salvare foreste e animali. Se ogni italiano mangiasse vegano un giorno alla settimana, per un anno, si risparmierebbe la vita di 12 milioni di animali, pesci esclusi. Secondo i calcoli della Lav, che proprio per questi motivi ha lanciato il Mercoledì Veg, mille persone che per un anno adottano una dieta vegana, per un giorno a settimana, salvano la vita a 5.000 polli o 5.400 conigli o 52mila platesse. Rinunciando a una bistecca da 500 gr una volta a settimana, sempre per un anno, si salvano 910 mq di foresta, si risparmiano 390 kg di cereali, 403.000 litri d'acqua, 936 kg di Co2. Un giorno "veg" a settimana, moltiplicato per tutti gli italiani, risparmierebbe l’equivalente in emissioni di Co2 prodotte da 1 miliardo e 600 milioni di km percorsi con un Suv. Una sola persona che sceglie di mangiare 'veg' un giorno a settimana per un anno, può risparmiare l’equivalente del consumo di una lampadina accesa ininterrottamente per 277 giorni, il corrispettivo di 32 docce per pasto. Sempre secondo la Lav, il numero di vegetariani e vegani in Europa e in Italia è in crescita esponenziale: in Italia sono censiti più di 9 milioni di vegetariani, all'interno dei quali ci sono diverse centinaia di migliaia di persone vegane. Una crescita evidente anche all'interno di supermercati e ristoranti, dove sono sempre più presenti prodotti per vegani e vegetariani, e anche nell'apertura di negozi 'animal-free', dalle pasticcerie alle farmacie. Segno di una crescente attenzione nei confronti della salute e dell'ambiente: la produzione di proteine animali è la terza causa di inquinamento del pianeta e ogni anno il 64% dell'ammoniaca prodotta a livello planetario deriva dalla produzione zootecnica.

 (AdnKronos)

martedì 16 dicembre 2014

Problemi... solari



 

A vederlo così, il sole che si riflette sulla facciata del Walkie Talkie, il nuovo grattacielo nel centro di Londra, sembra semplicemente uno spettacolo affascinante, ma in realtà cela una sinistra caratteristica: frigge tutto ciò che lo circonda, dalle auto tappeti.
Per un errore di progettazione, infatti, la superficie concava e interamente ricoperta di specchi della facciata esposta a sud riflette e concentra i raggi solari sulle strade sottostanti con temperature che sfiorano i 72°C, fondendo i cruscotti delle auto, creando bolle sulle verniciature e bruciando la moquette di un negozio vicino.
I responsabili, dopo aver risarcito i danni, hanno provveduto a far sospendere i permessi per la sosta nelle strade adiacenti il grattacielo, mentre strutture temporanee di protezione sono state immediatamente erette intorno all'edificio.

www.focus.it

domenica 14 dicembre 2014

Provincia di Trento: gli orsetti di Daniza verso il letargo

«Il lungo lavoro di monitoraggio effettuato in questi mesi ha evidenziato comportamenti corretti da parte dei due animali vicini all’anno di età»
 

14 dicembre 2014. «Tutto lascia pensare che gli orsetti di Daniza si stanno avviando al letargo». Lo afferma l’assessore della Provincia di Trento Michele Dallapiccola che nei giorni scorsi ha fatto il punto della situazione dei due cuccioli di Daniza con le associazioni ambientaliste del comitato faunistico e alcune associazioni animaliste. 

«Il lungo lavoro di monitoraggio effettuato in questi mesi - ha detto Dallapiccola - ha evidenziato comportamenti corretti da parte dei due cuccioli, che ormai possiamo chiamare orsi visto che proprio in questi giorni compiono un anno. I due animali hanno evitato i contatti con l’uomo, senza mai fermarsi nei centri abitati o in prossimità di fonti di cibo, dimostrando di avere fiducia in se stessi». Il monitoraggio - aggiunge Dallapiccola - continuerà anche nei mesi invernali. 

L’ultimo avvistamento dei due orsi risale allo scorso 9 novembre, come ha comunicato Claudio Groff del Servizio Foreste e Fauna della Provincia di Trento. Da allora nessun altra segnalazione. «Ciò è da mettere in relazione, molto probabilmente - ha sottolineato Dallapiccola - con l’inizio della fase letargica dell’orso, che i dati disponibili per l’ambiente alpino evidenziano coincidere proprio con il mese di novembre».  

«Le fototrappole e gli avvistamenti - ha spiegato Dallapiccola - dimostrano che i due orsi stanno bene e hanno raggiunto una massa corporea adeguata ad affrontare l’inverno. Fino ad oggi tutto è andato secondo le nostre aspettative, con comportamenti corretti da parte dei due orsi, che in queste ultime settimane hanno rallentato la loro attività, cosa assolutamente favorevole visto il periodo». 

http://www.lastampa.it


I farmaci possono avvelenare i fiumi?

Attraverso gli scarichi di casa e la rete fognaria, le sostanze usate per i medicinali e nei prodotti per l'igiene personale finiscono nei fiumi. Ecco le conseguenze.


fiume
14 dicembre 2014 - I farmaci risolvono i nostri problemi di salute, ma sono deleteri per quella degli ecosistemi fluviali. I medicinali utilizzati dall’uomo finiscono nei fiumi in quantità sempre maggiori tramite scarichi fognari, residui agricoli o industriali, e minacciano la sopravvivenza di flora e fauna acquatiche.


Uno studio del Cary Institute of Ecosystem Studies di Millbrook (New York) ha analizzato gli effetti di sei farmaci d’uso comune - un antibiotico, un antidiabetico, tre antistaminici e uno stimolante, la caffeina - su alcuni torrenti degli Stati di New York, Maryland e Indiana.


Niente più alghe. È emerso che un diffuso antistaminico come la difenidramina (per il trattamento di dermatiti, reazioni allergiche, prurito, edema) può ridurre del 99 per cento la fotosintesi degli organismi che compongono il biofilm, ossio lo scivoloso strato di alghe, batteri e funghi che ricopre le rocce dei fiumi. Questi organismi sono alla base della qualità dell’acqua e della catena alimentare.


Si sapeva già da tempo, inoltre, che molti farmaci e prodotti per l'igiene personale, dalla pillola anticoncezionale allo shampoo, influenzano addirittura il sesso delle specie di pesci o di altri animali presenti nei fiumi. Tanto che in certe zone degli Stati Uniti alcuni pesci sono quasi scomparsi perché non si trovano più i maschi, trasformati completamente o parzialmente in femmine. I prodotti che hanno questo effetto sono chiamati interferenti endocrini. Purtroppo gran parte degli attuali depuratori non è in grado di bloccare questi residui farmaceutici e fermarne il commercio sembra impossibile.

www.focus.it

Alla scoperta dell'acqua


 

Sono gustose, nutrienti per uomini e animali, costano poco e hanno un impatto ambientale ridotto: stiamo parlando delle alghe che, insieme agli insetti, nel giro di 20 o 30 anni potrebbero diventare l'alimento che salverà noi e il nostro pianeta dal collasso. Non solo: crescendo in mare, a differenza dei cereali e delle verdure a cui siamo abituati, le alghe non hanno bisogno di acqua per crescere. Nella foto: una fattoria delle alghe nel mare cristallino di Zanzibar, in Tanzania.

www.focus.it

venerdì 12 dicembre 2014

La sete del mondo


Decine di persone si accalcano per riuscire a prendere acqua potabile da un enorme pozzo nel villaggio di Natwarghad nello stato occidentale indiano del Gujarat.
Il superamento dei 7 miliardi di persone per gli abitanti della Terra è un traguardo globale che rappresenta allo stesso tempo un'opportunità e una sfida per l'intero pianeta. Secondo le Nazioni Unite, mentre aumenta il numero di persone che vivono più a lungo, le lacune tra ricchi e poveri si stanno ampliando molto rapidamente e un numero sempre più grande di persone si trova ad affrontare la mancanza di cibo e la scarsità d'acqua.


www.focus.it