IL REGNO DELLE NUTRIE, 1400 ABBATTIMENTI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
I roditori sempre più presenti anche sul Marzenego e a San Giuliano.
I roditori sempre più presenti anche sul Marzenego e a San Giuliano.
13 feb 2012 - C’è chi le trova graziose, una presenza che attira risate e stupore quando le si nota in aree verdi e rive di canali. C’è invece chi le teme come possibile veicolo di trasmissione di malattie o danni per il territorio per le buche nei terreni di aziende agricole e corsi d’acqua. Parliamo delle nutrie, una presenza oramai costante anche in pieno centro città. Le rive del Marzenego vicino a piazzale Olimpia la sera si riempiono di esemplari, come testimoniano le foto. Se ne vedono anche sui prati del parco di San Giuliano. Una trentina di esemplari sono stati abbattuti nei giorni scorsi a Mestre dagli uomini della Polizia provinciale che nel corso del 2011 in tutta la provincia, spiega l’assessore provinciale Giuseppe Canali, è intervenuta con campagne mirate abbattendone 1.470 capi.
«E’ un’opera di contenimento che svolgiamo con la Polizia provinciale e d’intesa con l’istituto nazionale Fauna Selvatica. Una alternativa sarebbe le reti lungo le rive dei canali ma nel Veneziano è una impresa difficile visti i chilometri di corsi d’acqua che abbiamo. Al parco di S. Giuliano operiamo in collaborazione con l’ente Parchi. Si tratta di interveniti per contenere i danni provocati da questi animali che scavano buche lungo le rive dei canali».
Il piano provinciale di controllo della nutria (una femmina può partorire fino a 13 piccoli anche 3 volte l’anno) prevede un monitoraggio sulla base degli avvistamenti, il rilascio di autorizzazioni al trappolaggio con distribuzione ai contadini di kit di soppressione eutanasica e di autorizzazioni all’abbattimento con fucile a cacciatori indicati da Comuni e consorzi di bonifica. Per le segnalazioni, spiega Canali, è attivo un numero verde: 800.128.580. La nutria è un roditore arrivato dal Sudamerica negli anni Trenta per la produzione di pellicce di castorino e che qui non ha predatori. Associazioni animaliste come la Lav propongono metodi meno cruenti come la sterilizzazione chirurgica.
(m.ch.) – nuovavenezia.it
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