Il caldo estivo sul polo Nord condiziona l’inverno successivo
Freddo polare in Europa: colpa dello scioglimento dei ghiacci artici
Alterati venti e pressione: indebolito l’anticiclone delle Azzorre, l’aria polare si può così espandere sul continente
BANCHISA - Nello studio pubblicato sulla rivista Tellus A,
viene spiegato che il ghiaccio artico riflette nell’atmosfera gran
parte della luce solare che riceve. Se la banchisa si scioglie, il
calore del sole riscalda l’oceano che, tra l’altro, è più scuro del
ghiaccio e assorbe molto più calore. Inoltre la copertura ghiacciata
impedisce che il calore immagazzinato dagli oceani sia poi rilasciato
nell’atmosfera riscaldandone gli strati inferiori. Il risultato è che
l’aria si riscalda più del normale, specie in autunno e in inverno
perché in queste stagioni l’oceano è più caldo dell’atmosfera. L’aria
riscaldata tende a salire rendendo instabile la colonna atmosferica,
spiega Ralf Jaiser, a capo della ricerca, alterando i meccanismi che
regolano la pressione e la circolazione dell’aria.
ANTICICLONE - Uno di questi
meccanismi controlla le differenze di pressione tra l’Artico e le medie
latitudini: le basse pressioni intorno all’Islanda e l’anticiclone delle
Azzorre. Se la differenza di pressione tra le due strutture resta alta,
i venti occidentali portano aria più calda e umida dall’Atlantico
sull’Europa. Se invece la differenza di pressione è minore, i venti
occidentali non arrivano – o arrivano con meno intensità – non riescono a
impedire che le masse artiche gelate si possano espandere sul
continente come è avvenuto negli ultimi due inverni.
STESSI RISULTATI - Recentemente un'altra ricerca indipendente
da quella degli studiosi tedeschi era arrivata alla stessa conclusione.
Il raffreddamento invernale, dicono in sostanza i meteorologi
americani, è da mettere in relazione con il forte riscaldamento al quale
sono state sottoposte le regioni artiche nei mesi di luglio, agosto e
settembre.
3 febbraio 2012
www.corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento