campagne di abbattimento e Gare a premi per chi ne uccide di più a fucilate
Ecologia agli antipodi, la caccia all'opossum
Importati nell'800 dall'Australia i marsupiali non hanno antagonisti. Ora sono milioni e minacciano l'ambiente
WELLINGTON - Nella verde Nuova Zelanda, paradiso naturalistico in
prima linea a livello internazionale per la salvaguardia delle specie in
via d’estinzione, il nemico numero uno è un piccolo marsupiale peloso,
cacciato, perseguitato, sterminato in tutti i modi possibili. Ossessione
nazionale, l’opossum, introdotto dalla vicina Australia nel 1837 con la
malaugurata idea di avviare un’industria delle pellicce, si è
moltiplicato fuori controllo fino a raggiungere l’impressionante cifra
di 30 milioni di esemplari (equivalente a sette marsupiali per ogni
abitante neozelandese).
UN ESERCITO INARRESTABILE – E’ un vero e proprio esercito che
divora otto milioni di tonnellate di vegetazione ogni anno e che fa
scempio di uova di uccelli nativi, il venerato kiwi in primis. Portatore
sano di tubercolosi bovina, l’infido animaletto, il cui nome
scientifico è trichosurus vulpecula, è anche capace di sterminare
allevamenti interi. Niente riesce a fermare la corsa dell’opossum verso
l’approvvigionamento: a differenza dell’Australia, spiegano al
Dipartimento della Conservazione (Doc), in Nuova Zelanda non esistono
animali predatori in grado di contrastarlo, né piante velenose o
provviste di spine che lo facciano desistere da un pranzetto prelibato.
CACCIA SERRATA - Da qui l’odio feroce dei neozelandesi che
contano su allevamento e agricoltura per sbarcare il lunario. E’ dagli
anni 40 che il Doc neozelandese ha avviato una crociata contro l’odiato
batuffolo di pelo. Cento milioni di dollari all’anno sono spesi in
veleno e trappole e sono state addirittura messe delle «taglie» sulle
teste degli opossum, con ricchi premi a chi fa fuori a fucilate intere
famiglie di marsupiali. La lotta ha avuto alcuni effetti: dal picco
storico di 70 milioni di esemplari, il Doc ha annunciato nel 2009 che la
popolazione dell’ospite indesiderato si è dimezzata. Restano comunque
tanti, tantissimi, gli esemplari presenti sul territorio, una vera e
propria «pest» che, ammette il Dipartimento, non potrà mai essere
veramente debellata.
MACABRA IRONIA - I neozelandesi sono anche riusciti, con macabra
ironia, a ridere sulla loro ossessione: in commercio ci sono T-shirt che
invitano a investire con la macchina il malaugurato animaletto che
attraversa ignaro una strada di campagna e biscotti di cioccolato dalla
forma di opossum schiacciato dalle ruote di un autoveicolo. In forma di
delizioso pasticcino, insomma, l’impeto distruttivo nei confronti dello
sgraditissimo ospite si sublima, ma la guerra nei boschi e nei viottoli
di montagna è tutt’altro che conclusa.
16 febbraio 2012
www.corriere.it
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