LO SOSTIENE UNO STUDIO DELLA QUEEN MARY UNIVERSITY DI LONDRA
Anche le capre hanno un loro accento
I cuccioli imparentati hanno una voce simile, ancor di più se i consanguinei crescono nello stesso gruppo sociale
QUESTIONE DI DIALETTO – Genovese o napoletano, milanese o
torinese: l’essere umano a seconda della provenienza geografica parla
diversamente. Ma è pur vero che talvolta da bambini è sufficiente una
vacanza per acquisire, per condizionamento e imitazione inconscia,
l’accento di un altro posto. E per le capre non è così diverso. Proprio
come gli esseri umani questi animali sono infatti in grado di sviluppare
un accento nel proprio verso che differisce profondamente
dall’intonazione di altri gruppi, come fa notare Bbc nel dare la notizia, proponendo una registrazione di tre differenti versi caprini a seconda del gruppo sociale registrato.
La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori della Queen Mary
University di Londra che hanno riscontrato accenti differenti in
differenti gruppi di capre. «Nonostante il ridotto repertorio vocale, i
richiami dei capretti fratellastri sono diventati più simili se allevati
insieme nell'ambito dello stesso gruppo sociale», notano gli studiosi.
LA PLASTICITÀ DELLE CAPRE - Elodie Briefer e Alan McElligott, della School of biological and chemical sciences della Queen Mary, hanno condotto lo studio
osservando gli effetti genetici e sociali dei piccoli di capra riguardo
alla plasticità della voce. Ovvero quella capacità, di solito tutta
umana (ma riconosciuta anche agli elefanti e ai delfini), di modificare
il suono della voce a seconda dell’ambiente. I ricercatori hanno infatti
registrato e monitorato il timbro sonoro di alcuni piccoli di capra
all’età di una settimana e all’età di cinque settimane.
Il campione di ovini studiato comprendeva sia fratelli che fratellastri e se è stato notato un timbro di voce più simile al crescere del legame genetico, è stato altresì rilevato che i fratellastri allevati nello stesso gruppo sociale tendevano ad acquisire un repertorio vocale molto più simile. Il contributo dei geni è insomma fondamentale, ma se la capra emigra e perde di vista i parenti tenderà ad assumere un accento omologato alle nuove frequentazioni, così come fratelli e sorelle stando molto insieme avranno un’intonazione del verso quasi identica. Perché il Dna non è tutto e l’ambiente è l’altra variabile assolutamente fondamentale. Un po’ come quando da piccoli si va in vacanza e si torna con un altro accento.
Il campione di ovini studiato comprendeva sia fratelli che fratellastri e se è stato notato un timbro di voce più simile al crescere del legame genetico, è stato altresì rilevato che i fratellastri allevati nello stesso gruppo sociale tendevano ad acquisire un repertorio vocale molto più simile. Il contributo dei geni è insomma fondamentale, ma se la capra emigra e perde di vista i parenti tenderà ad assumere un accento omologato alle nuove frequentazioni, così come fratelli e sorelle stando molto insieme avranno un’intonazione del verso quasi identica. Perché il Dna non è tutto e l’ambiente è l’altra variabile assolutamente fondamentale. Un po’ come quando da piccoli si va in vacanza e si torna con un altro accento.
20 febbraio 2012
www.corriere.it
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