VOLA IL PICCHIO DALLE ALI ROSSE
A Portoferraio, Isola d'Elba
29 febbraio 2012 - Visto da vicino, spericolato e curioso su
quella fortezza corrosa da mille incursioni piratesche, dal vorace
salmastro e dal libeccio inquieto, sembra realmente un «chuamano» (fiore
delle rocce) come lo chiamano i cinesi.
Ma appena si muove e vola sembra anche una farfalla dalle ali rosse sangue. Ed è così elegante ed esteticamente perfetto, come rappresentazione di un volatile rarissimo, che pare quasi essere uscito dall'iperuranio.
È lui la vera essenza del picchio muraiolo? Chissà, forse sì. Certamente è uno dei pochissimi esemplari, appena cinque coppie in Toscana, che sfidano i luoghi più improbabili per nidificare e raccontarci, con il linguaggio dei movimenti, del canto e del picchiettio del becco, storie di arrampicatori. È arrivato di questi tempi, come ci illustra con tanto di foto Umberto Mazzantini di Legambiente, per scalare le mura delle fortezze medicee di Portoferraio ed è diventato un'attrazione.
Anche perché sembra aver portato la primavera nell'isola. «Vola in basso e poi si arrampica scalando, sasso dopo sasso, alla ricerca di ragnetti e piccoli insetti e con il becco fino e leggermente ricurvo li scova ad uno ad uno», spiega il naturalista Francesco Mezzatesta.
Solitamente il picchio dalle ali rosse nidifica sulle Apuane, da noi in Toscana, ma ama anche frequentare le cinta murarie portoferraiesi, il Volterraio, le falesie rocciose e anche le rovine di Gorgona, Capraia e l'Isola d'Elba. «È un evento che richiama l'attenzione sull'importanza di rispettare la biodiversità quando si procede ai restauri dei vecchi palazzi e strutture murarie — spiega Umberto Mazzantini _ Le fessure e i fori nei muri sono preziosi microhabitat che permettono la vita a molte uccelli selvatici. Chiudere i buchi dei muri negli edifici storici danneggia gli animali che nidificano nelle cavità come le civette e gli altri rapaci notturni che vivono all'interno della "montagna artificiale" delle Fortezze medicee e di codirossi, pigliamosche e rondoni».
Ieri, giornata di sole, osservarlo era un viatico per gli occhi e per lo spirito. Lui si muoveva come una farfalla e a tratti, quando il sole lo illuminava, sembrava sbocciare proprio come un fiore della roccia.
Per poi rinchiudersi con le sue ali rosse, delicate come petali improbabili di una sostanza divina.
M.Ga. - Corriere Fiorentino
foto: elbareport.it
Ma appena si muove e vola sembra anche una farfalla dalle ali rosse sangue. Ed è così elegante ed esteticamente perfetto, come rappresentazione di un volatile rarissimo, che pare quasi essere uscito dall'iperuranio.
È lui la vera essenza del picchio muraiolo? Chissà, forse sì. Certamente è uno dei pochissimi esemplari, appena cinque coppie in Toscana, che sfidano i luoghi più improbabili per nidificare e raccontarci, con il linguaggio dei movimenti, del canto e del picchiettio del becco, storie di arrampicatori. È arrivato di questi tempi, come ci illustra con tanto di foto Umberto Mazzantini di Legambiente, per scalare le mura delle fortezze medicee di Portoferraio ed è diventato un'attrazione.
Anche perché sembra aver portato la primavera nell'isola. «Vola in basso e poi si arrampica scalando, sasso dopo sasso, alla ricerca di ragnetti e piccoli insetti e con il becco fino e leggermente ricurvo li scova ad uno ad uno», spiega il naturalista Francesco Mezzatesta.
Solitamente il picchio dalle ali rosse nidifica sulle Apuane, da noi in Toscana, ma ama anche frequentare le cinta murarie portoferraiesi, il Volterraio, le falesie rocciose e anche le rovine di Gorgona, Capraia e l'Isola d'Elba. «È un evento che richiama l'attenzione sull'importanza di rispettare la biodiversità quando si procede ai restauri dei vecchi palazzi e strutture murarie — spiega Umberto Mazzantini _ Le fessure e i fori nei muri sono preziosi microhabitat che permettono la vita a molte uccelli selvatici. Chiudere i buchi dei muri negli edifici storici danneggia gli animali che nidificano nelle cavità come le civette e gli altri rapaci notturni che vivono all'interno della "montagna artificiale" delle Fortezze medicee e di codirossi, pigliamosche e rondoni».
Ieri, giornata di sole, osservarlo era un viatico per gli occhi e per lo spirito. Lui si muoveva come una farfalla e a tratti, quando il sole lo illuminava, sembrava sbocciare proprio come un fiore della roccia.
Per poi rinchiudersi con le sue ali rosse, delicate come petali improbabili di una sostanza divina.
M.Ga. - Corriere Fiorentino
foto: elbareport.it