LA SCOPERTA DI RICERCATORI SVEDESI E SPAGNOLI
Quel nostro antenato che morì di freddo 
 
Una nuova teoria sulla scomparsa dell'uomo di Neanderthal: 
il suo Dna dimostra che era meno resistente al clima
MILANO - Che fine fecero i nostri cugini neandertaliani vissuti a 
lungo in Europa prima di noi? Ora scrutando nel Dna estratto nei resti 
fossilizzati di 13 uomini vissuti tra l’Europa e l’Asia in un periodo 
tra 100 mila e 35 mila anni fa, ricercatori svedesi e spagnoli sono 
riusciti a precisare che cosa accadde ai lontani parenti. Esattamente 50
 mila anni fa la maggior parte di loro si estinse dalla scena europea, 
quindi migliaia di anni prima che i nostri antenati Homo sapiens 
arrivassero dall’Africa. Un piccolo gruppo, però, riuscì a sopravvivere 
per altri 10 mila anni rifugiandosi verso l’ovest europeo. Poi la specie
 scomparve definitivamente.  
 
 
«Il fatto che questi remoti primitivi fossero quasi estinti, che 
recuperassero in extremis e che tutto ciò succedesse prima di un 
possibile contatto con gli umani moderni è una sorpresa — ammette Love 
Dalén del Museo di storia naturale di Stoccolma —. Anche perché dimostra
 come quella specie fosse molto più sensibile e vulnerabile ai 
cambiamenti climatici in corso nel periodo conclusivo dell’ultima era 
glaciale rispetto a quanto si era pensato finora». La prova della 
debolezza sarebbe nascosta proprio nel Dna esaminato e appartenente 
all’ultimo gruppo emigrato ad ovest il quale presenta minori variazioni 
genetiche rispetto agli altri vissuti in precedenza in zone diverse. 
 
 
L’uomo di Neanderthal era così battezzato perché le sue prime 
tracce vennero trovate da Johann Fuhlrott nel 1856 in una grotta di 
Feldhofer nella valle di Neander, in Germania. Ricostruendone la storia 
si stabilì la sua presenza già oltre centomila anni fa e sino a circa 40
 mila anni fa. E qui è nato l’enigma scientifico al quale i paleontologi
 cercano di trovare risposta, soprattutto per quanto riguarda la sua 
fine. Intanto è dato ormai sicuro che tra la loro specie e la nostra ci 
sia stata un’ibridazione, prima esclusa, perché parte del loro materiale
 genetico è stato trovato anche nel nostro Dna. Poi si aggiungeva che la
 scomparsa fosse dovuta ad una eccessiva specializzazione e che il 
confronto con l’uomo moderno lo abbia visto perdente. Adesso la causa 
prevalente pare invece legata al cambiamento climatico, come spiegano i 
ricercatori sulla rivista Molecular Biology and Evolution.
 Neanderthal lavorava le pelli e le usava per vestirsi unendole con 
fermagli d’osso: una prova, questa, di una certa abilità tecnica.
 
Giovanni Caprara
3 marzo 2012 | 8:00
www.corriere.it 
 
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