Produttori talidomide scuse dopo 50 anni
Malformazioni per 20mila bambini, circa 700 in Italia
2 settembre 2012 - Ci sono voluti 50 anni, decine di migliaia di piccole vittime e
contenziosi legali in tutto il mondo, ma finalmente anche la Grunenthal,
l'azienda che ha inventato il Talidomide, si è decisa a riconoscere la
propria responsabilità in quella che è la più grande tragedia mai
avvenuta per colpa di un farmaco. Le scuse ufficiali sono arrivate in
occasione dell'inaugurazione di un memoriale dedicato alle vittime a
Stolberg, la città tedesca sede della compagnia, ma probabilmente non
basterà la statua dell'artista tedesco Bonifatius Stirnberg, costata
5mila euro, a placare la rabbia delle vittime. "Per 50 anni non siamo
riusciti a parlare con le vittime e le loro madri - ha affermato Harald
Stock, amministratore delegato della compagnia - invece siamo rimasti in
silenzio, e ci dispiace molto per questo. Il talidomide sarà sempre
parte della storia della nostra compagnia. Noi abbiamo una
responsabilità e la affrontiamo apertamente". Il farmaco, progettato per
le nausee mattutine ed altri fastidi tipici della gravidanza, fu
approvato in Germania nel 1954, mentre i primi effetti avversi furono
direttamente ricollegati al Talidomide solo cinque anni più tardi e il
ritiro avvenne solo nel 1961. Solo dopo molto tempo si capì che la
tossicità era dovuta alla coesistenza di due forme, una 'buona' e una
'cattiva', all'epoca indistinguibili, mentre ora la forma 'buona' è
usata per la cura di alcuni tumori. Alcune stime affermano che più di
20mila bambini nacquero con malformazioni agli arti, mentre in Italia le
associazioni di pazienti stimano in 6-700 il numero di vittime, che ora
sono 300. L'azienda finora ha risarcito solo le vittime tedesche,
mentre contenziosi sono in corso in diversi altri paesi fra cui
l'Australia: "In Italia solo da pochi anni abbiamo visto riconosciuto un
indennizzo da parte dello Stato - sottolinea Vincenzo Tomasso,
presidente dell'Associazione Thalidomidici Italiani - anche se problemi
burocratici stanno mettendo ostacoli per alcuni nostri associati. Dalla
Grunenthal invece per 50 anni abbiamo visto solo un muro di gomma". C'é
almeno un aspetto positivo della vicenda, spiega il farmacologo Silvio
Garattini: "All'epoca non si pensava proprio che fosse possibile un
simile effetto di una sostanza chimica sulla riproduzione - spiega
l'esperto - fu proprio dopo la vicenda del Talidomide che è diventato
obbligatorio fare dei test per vedere gli effetti in gravidanza. Questo e
l'introduzione della farmacovigilanza hanno fatto sì che in 50 anni non
ci sono più stati casi così gravi".
ANSA
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