Sabato e domenica la campagna che Legambiente organizza dal 1995
Clean Up the Med: puliamo le coste del Mediterraneo
Decine di iniziative di volontari in Italia e in tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo
Un fine settimana dedicato alla pulizia delle spiagge e dei fondali. Ha preso il via infatti l’operazione spiagge pulite lungo le coste dell’Italia e del Mediterraneo, iniziativa organizzata dal 1995 da Legambiente, quest’anno in collaborazione con Cial, Mareblù, Virosac e la Campagna di promozione del sughero. In Italia, gli appuntamenti di Spiagge e fondali puliti sono numerosi: dal Lazio alla Basilicata, dalla Calabria alla Campania, dalla Liguria alla Puglia, alla Toscana, alle Marche, alla Sicilia.
Protezione del mare
«Il
mare e le spiagge non sono terra di nessuno, ci appartengono», ha detto
Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente. «Rappresentano un
patrimonio nazionale di inestimabile valore che il resto del mondo ci
invidia. Facciamo la nostra parte per proteggere questa immensa
ricchezza dalle insidie dell’inquinamento e dell’illegalità».
Stimare i rifiuti spiaggiati
L’iniziativa
è anche l’occasione per «denunciare gli abusi consumati ai danni del
mare, rivendicare il diritto di libero accesso alle spiagge per tutti,
promuovere il turismo sostenibile e stili di vita compatibili con la
salute dell’ambiente». Novità di quest’anno sarà un’indagine dei
volontari di Legambiente su tipologia e quantità dei rifiuti ritrovati,
«con l’applicazione del protocollo sulla beach litter
messo a punto dal ministero dell’Ambiente e dall’Ispra» per stimare i
principali rifiuti spiaggiati sulle nostre coste e passare a progetti
concreti per una loro progressiva riduzione. Una proposta che
Legambiente ha rivolto al dicastero a causa della «scarsa partecipazione
dimostrata finora da parte di enti e amministrazioni all’applicazione
della direttiva europea sulla Marine strategy,
che chiede ai Paesi membri uno sforzo per stimare le diverse
problematiche a cui sono soggetti il mare e le coste, rifiuti compresi».
www.corriere.it
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