Australia,a rischio estinzione 100 specie piccoli marsupiali
La causa sarebbero i gatti introdotti dai coloni europei
8 maggio 2014 - Allarme in Australia per il crollo delle popolazioni, al
limite dell'estinzione, di circa 100 specie di piccoli
marsupiali, specie nel nord tropicale del continente, e i
principali imputati sono i gatti, introdotti dai coloni europei
alla fine del 18/mo secolo e passati in gran numero allo stato
selvatico.
Secondo uno studio dell'Australian Centre for Ecological
Analysis and Synthesis (Aceas), guidato dallo specialista di
protezione della natura Chris Johnson dell'Università della
Tasmania, il preoccupante fenomeno è decollato all'inizio degli
anni 1990, specialmente nel grande parco nazionale di Kakadu (20
mila kmq) nel Territorio del Nord, dove sono già scomparse per
il 90% una ventina di specie, fra cui bandicoot o peramele a
muso lungo, quoll settentrionale o gatto marsupiale maculato,
phascogale o topo marsupiale, e ratto arboreo.
Aceas ha monitorato i dati di 600 mila animali nativi
attraverso il continente e ha identificato come le maggiori
cause del crollo di popolazione degli animali settentrionali le
pratiche di bruciatura di prevenzione degli incendi e
l'infestazione di gatti selvaggi. "E' una catastrofe", ha detto
Johnson a una riunione di esperti a Canberra. "E' lo stesso
modello di estinzione che abbiamo osservato nel sud
dell'Australia a causa delle volpi (anch'esse introdotte dai
coloni inglesi per lo sport della caccia alla volpe, Ndr)".
Mentre tuttavia le volpi possono essere controllate con esche
avvelenate, i gatti preferiscono le prede che posso uccidere. E
l'eliminazione delle volpi ha rimosso una specie capace di
sopprimere le popolazioni di gatti.
ANSA
Nessun commento:
Posta un commento