martedì 15 gennaio 2013

GARDALAND DICE ADDIO A SHOW DELFINI
Iniziato lo smantellamento della vasca, il direttore del Parco: «È la nostra politica». Ogni anno 760mila persone agli show.

 

15 gennaio 2013 - Dopo vent'anni Gardaland, il mega parco divertimenti di Castelnuovo del Garda, dice addio ai delfini. Il 6 gennaio scorso Robin, Teide, Betty e Nau, i quattro mammiferi cresciuti all'ombra delle montagne russe, hanno fatto la loro ultima esibizione e in questi giorni è iniziato lo smantellamento della struttura che serviva per gli spettacoli.
«Prima ancora delle pressioni esterne - sottolinea il direttore del Parco Danilo Santi, riferendosi alle polemiche suscitate in passato dalla morte di alcuni esemplari - ha pesato il fatto che Merlin Entertainments, la società inglese proprietaria della struttura, ha nel suo dna una politica di profondo rispetto per gli animali. La scelta di dire addio al delfinario ne è quindi una diretta conseguenza».

Il bene degli animali ha avuto la meglio sulle ragioni economiche. Gli show quotidiani con i delfini registravano infatti una media di 759mila spettatori a stagione, praticamente il tutto esaurito. Ora Robin e i suoi "colleghi" potranno godersi la meritata pensione: l'ipotesi al vaglio è che siano trasferiti nell'acquario di Genova.
«Merlin Entertainments - sottolinea Santi - ha un'eccellente reputazione per cura etica e responsabile, preservazione e conservazione di animali e dell'ambiente marino, tutto riconosciuto da organizzazioni di esperti di tutto il mondo. Nel caso dei delfini e di altri cetacei abbiamo espresso pubblicamente le nostre preoccupazioni riguardo all'opportunità di usarli come animali da esibizione senza mai approvare la cattura di queste creature allo stato brado né per propositi legati all'intrattenimento né per alcun altro proposito».

Da oltre 5 anni, il pubblico del Palablu di Gardaland, precisa ancora Santi, «ha assistito soltanto a presentazioni sui comportamenti dei delfini con informazioni didattiche specifiche sul loro habitat e le loro peculiarità, puntando maggiormente sulla didattica e sull'educazione ambientale dell'ospite che sulla spettacolarità della presentazione».

da Il Gazzettino

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