venerdì 18 gennaio 2013

DA QUEST'ANNO VIETATE LE GABBIE INDIVIDUALI PER LE SCROFE
Il commento dell'eurodeputato Andrea Zanoni.


18 gen 13 - “L'Ue assicuri il corretto recepimento ed applicazione del divieto di allevare le scrofe in gabbie individuali entrato in vigore il primo gennaio 2013”. Lo afferma con un'interrogazione alla Commissione europea Andrea Zanoni, eurodeputato IdV e vice presidente dell'Intergruppo Benessere degli Animali al Parlamento europeo, che chiede anche quali Paesi devono ancora applicare il divieto entrato in vigore con l'inizio del 2013. “Il caso del divieto delle batterie per le galline ovaiole ci insegna che senza controlli e minacce di sanzioni da parte di Bruxelles molti Paesi fanno finta di niente e continuano sulla strada dell'illegalità infliggendo inutili sofferenze agli animali”.
Zanoni si riferisce al divieto in tutti gli Stati membri dell'UE di allevare le scrofe in gabbie di gestazione ad eccezione delle prime quattro settimane di gravidanza e della settimana prima del parto come previsto dalla direttiva 2008/120/CE sulla protezione dei suini.

“Si tratta di strutture estremamente anguste che fungono da vere e proprie prigioni per le scrofe che vi sono rinchiuse, limitandone i movimenti al punto tale che gli animali non riescono nemmeno a girarsi. I soli movimenti che la scrofa può fare sono alcuni passi avanti e indietro”, spiega Zanoni. “Il divieto di allevamento in gabbia per le scrofe, anche se parziale, è vitale per il benessere di questi animali, tanto più che dopo la gestazione esse sono trasferite nelle altrettanto anguste gabbie da allattamento, dove sono impossibilitate ad esprimere il loro fondamentale istinto naturale di prepararsi il giaciglio per il parto e dove sono separate dai propri cuccioli tramite sbarre”.
L'ONG Compassion in World Farming, molto attiva nel campo del benessere degli animali da reddito, sta conducendo la campagna Project Pig-No stalling on 2013 ban, proprio per far sì che tutti gli Stati membri rispettino la direttiva 2008/120/CE sulla protezione dei suini in modo puntuale e senza alcun ritardo.

“L'esperienza delle galline ovaiole ci insegna che il settore dell'allevamento spesso è un po' recalcitrante ad adattarsi alle nuove regole sul benessere animale – conclude l'eurodeputato – Per questo è importante che l'Europa, anche tramite le istituzioni nazionali, monitori da vicino il recepimento e la concreata attuazione della norma e preveda controlli e sanzioni affinché il tutto non resti sulla carta”.

BACKGROUND

Le gabbie di gestazione sono già vietate in Svezia dal 1994 e nel Regno Unito dal 1999. Si tratta di gabbie molto anguste che permettono alle scrofe di fare solo alcuni passi avanti e indietro. Per un animale che la ricerca scientifica considera estremamente attivo, essere confinato per tutta la vita in una gabbia è profondamente limitante di tutti gli istinti naturali, come quelli di grufolare ed esplorare liberamente, di rotolarsi per rinfrescarsi, oppure di stringersi attorno ad altri suini o di usare la lettiera per riscaldarsi. L'impossibilità di svolgere tali attività genera malessere e spesso le scrofe, prive di qualsiasi stimolo, finiscono per mordere le sbarre della gabbia per frustrazione, noia o fame. Il divieto di allevamento in gabbia per le scrofe, anche se parziale, è vitale per il benessere di questi animali, tanto più che dopo la gestazione esse sono trasferite nelle altrettanto anguste gabbie da allattamento, dove sono impossibilitate ad esprimere il loro fondamentale istinto naturale di prepararsi il giaciglio per il parto e dove sono separate dai propri cuccioli tramite sbarre. 

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