domenica 8 gennaio 2012

IL DISASTRO AMBIENTALE


Si è spezzata in due la nave incagliata sulla barriera corallina in Nuova Zelanda

Si teme una nuova fuoriuscita di carburante. Dalla data dell'incidente, il 5 ottobre, già sterminati 20mila uccelli marini


Il cargo nelle due istantanee del 5 ottobre 2011 e del 8 gennaio 2012MILANO - La nave cargo Rena incagliata al largo delle coste di Wellington, Nuova Zelanda, dallo scorso ottobre si è spezzata in due parti a causa delle forti mareggiate, lasciando cadere in mare container e rottami e alzando i timori di una nuova fuoriuscita di petrolio dopo il disastro delle scorse settimane, il peggiore mai verificatosi nel continente.

LA TEMPESTA - Le autorità hanno fatto sapere che la parte anteriore della nave resta nella sua posizione, mentre quella a poppa si è staccata e si «muove in modo significativo», spinta da onde alte sei metri. Il portavoce delle autorità marittime neozelandesi, Ross Henderson, ha annunciato che la tempesta continuerà per altri tre o quattro giorni. Rena, battente bandiera liberiana, è sulla scogliera di Astrolabe, preziosa riserva naturale, dal 5 ottobre: il carburante che ha invaso le spiagge ha già ucciso fino a 20mila uccelli marini.

LE INDAGINI - Il capitano e il primo ufficiale sono incriminati per aver gestito la nave in modo pericoloso o rischioso, per inquinamento ambientale e alterazione dei documenti navali dopo l'incidente.

8 gennaio 2012
www.corriere.it

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