venerdì 15 febbraio 2013

PESCI NEONATI, PRESIDENTE SICILIA SFIDA UE
Il presidente della Regione autorizza la pesca del «novellame», il pesce azzurro appena nato. La rabbia degli ambientalisti.


 15 febbraio 2013 - «La morti del nunnatu è fritto a purpetta». Il consiglio del ristoratore al commissario Montalbano non lascia dubbi: il modo migliore per mangiare il «novellame», il pesce azzurro appena nato, è farne polpette fritte. Per questo Andrea Camilleri un anno fa si era visto recapitare una lettera da Bruxelles che lo invitava a togliere subito dai libri le «barbare» ricette con incitavano all’uso dei piccole sardine o acciughe. Quelli che in Liguria chiamano «gianchetti», in Campania «cecinielli» e in Sicilia, appunto, «nunnatu». Un anno dopo è la giunta di Rosario Crocetta a sfidare Bruxelles. L’assessore siciliano alle Risorse agricole e alimentari Dario Cartabellotta ha infatti autorizzato per un anno «la pesca professionale del novellame di sardina e del rossetto». Esattamente come era avvenuto in passato, violando le raccomandazioni dell’Unione europea che vedono in questa pratica una delle cause dello spopolamento del Mediterraneo. E della crisi di tutto il comparto.
«SCELTA SCELLERATA» - Gli ambientalisti, ovviamente, si sono indignati. «La deroga è una scelta scellerata ed arbitraria e rappresenta una minaccia per il mare, le sue risorse e il futuro della pesca e dei pescatori» sostengono assieme Legambiente, GreenLife, Marevivo, Wwf e Greenpeace. «Per ogni chilo di novellame si perdono fino a 2 quintali di pesce adulto: un vero e proprio scempio di risorse che non solo danneggia il mare, ma che minaccia la sopravvivenza della pesca stessa». A nulla sono valse le precisazioni contenute nello stesso decreto dell’assessore: si potrà uscire in mare solo dall’alba al tramonto, e non più di 40 giorni in totale (l’anno scorso erano sessanta); viene bandito un ampio tratto di mare (praticamente tutta la costa sud da Mazara a Capo Passero) e in più saranno fatti prelievi per avviare una seria ricerca scientifica sulle risorse disponibili.
«INGOIARE UNO STERMINIO» - L’assessore ha chiarito: tutto ciò viene fatto per aiutare i piccoli pescatori «alla luce del conclamato stato di crisi del settore» e per salvaguardare «la tradizionalità, la storicità e la specificità territoriale della pesca speciale del novellame da consumo». Nessuno, d’altra parte, si nasconde che quelle «purpette», per quanto buonissime, non siano proprio eco-compatibili. Nemmeno lo scrittore Camilleri: «Le polpettine, schiacciate, croccanti, erano costellate di centinaia di puntini neri: gli occhietti dei minuscoli pesciolini appena nati. Montalbano se li mangiò sacralmente, pur sapendo che stava ingoiando qualcosa di simile a una strage, uno sterminio. Per autopunirsi, non volle mangiare nient’altro».

Riccardo Bruno
rbruno@corriere.it

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