venerdì 18 luglio 2014


La danza delle mante nel Mediterraneo
Avvistamento di un intero gruppo di mobule dai biologi dell’Istituto Tethys


di Paola D’Amico

Spettacolo rarissimo e straordinario nel Mar Mediterraneo: i biologi marini dell’Istituto Tethys, che da 25 anni monitorano le acque del Santuario Pelagos, hanno avvistato un intero gruppo di mobule, le mante mediterranee meglio conosciute come diavoli di mare. Durante i monitoraggi in partenza da Portosole Sanremo, in passato erano stati registrati sporadici incontri di singoli individui, stavolta invece i ricercatori si sono imbattuti in due grandi gruppi, rispettivamente di 10 e 15 esemplari, ad una ventina di miglia al largo di Bordighera. Avevano tutti un’apertura alare di circa 2 metri, si sono esibiti in salti mirabolanti. 


Non è ancora chiaro perché esse saltino: display, gioco, osservazione fuori dall’acqua, inseguimento di piccoli pesci vicino alla superficie, un tentativo di liberarsi dai parassiti, un aiuto durante il parto. L’animale appartiene alla famiglia dei Mobulidi, di cui è l’unico rappresentante nel mar Mediterraneo. Caratterizzato da lunghe pinne cefaliche, può raggiungere i 5 metri di larghezza. Si tratta di uno “squalo piatto” che si nutre in prevalenza di zooplancton. Nel Mediterraneo predilige gli stessi crostacei di cui si nutrono le balenottere comuni. E’ minacciato dalle catture accidentali nelle reti pelagiche, impiegate illegalmente in Mediterraneo, e da attività stagionali di cattura diretta al largo della Striscia di Gaza. La specie è elencata come “in pericolo” nella Lista Rossa dell’Iucn.

18 luglio 2014 

www.corriere.it

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