I ratti minacciano sopravvivenza uccello simbolo nazionale
15 luglio 2014 - Il governo della Nuova Zelanda
ha dato il via libera a un massiccio piano di avvelenamento indirizzato
a ratti ed ermellini che, secondo le autorità locali, minaccerebbero la
fauna selvatica endemica, a cominciare dal kiwi, il piccolo uccello che
è simbolo nazionale. Stando alla stampa neozelandese un veleno
biodegradabile, chiamato '1080', sarà diffuso su una superficie
forestale di un milione di ettari.
Senza questa operazione, fa sapere il governo, la popolazione di ratti potrebbe decuplicarsi nel giro di quest'anno, arrivando a 30 milioni di esemplari. Tale crescita sarebbe favorita dall'abbondante caduta al suolo di sementi nei vasti faggeti neozelandesi. Una volta che i semi a disposizione saranno esauriti, i ratti guarderanno agli uccelli come fonte di cibo. In pericolo, secondo il ministro per la Conservazione Nick Smith, ci sarebbero migliaia di kiwi e di pappagalli kaka e kea.
''Se non interveniamo ora - ha detto - il kiwi non esisterà in natura per i nostri nipoti''. All'avvelenamento si oppongono alcuni gruppi ambientalisti. Per l'attivista Nicky Calcott, intervistata dal New Zeland Herlald, l'uso del 1080 potrebbe segnare ''la fine dei kea'', poiché esemplari di questa specie di pappagalli sono deceduti in alcune precedenti operazioni in cui è stato usato il veleno. La soluzione, ha aggiunto, sarebbe in un appropriato monitoraggio forestale e nel controllo dei terreni.
Senza questa operazione, fa sapere il governo, la popolazione di ratti potrebbe decuplicarsi nel giro di quest'anno, arrivando a 30 milioni di esemplari. Tale crescita sarebbe favorita dall'abbondante caduta al suolo di sementi nei vasti faggeti neozelandesi. Una volta che i semi a disposizione saranno esauriti, i ratti guarderanno agli uccelli come fonte di cibo. In pericolo, secondo il ministro per la Conservazione Nick Smith, ci sarebbero migliaia di kiwi e di pappagalli kaka e kea.
''Se non interveniamo ora - ha detto - il kiwi non esisterà in natura per i nostri nipoti''. All'avvelenamento si oppongono alcuni gruppi ambientalisti. Per l'attivista Nicky Calcott, intervistata dal New Zeland Herlald, l'uso del 1080 potrebbe segnare ''la fine dei kea'', poiché esemplari di questa specie di pappagalli sono deceduti in alcune precedenti operazioni in cui è stato usato il veleno. La soluzione, ha aggiunto, sarebbe in un appropriato monitoraggio forestale e nel controllo dei terreni.
ANSA
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