giovedì 16 agosto 2012

ricerca dell’Università dell’Aquila 
Mangiare cacao contro l'Alzehimer 
Una piccola quantità giornaliera di cioccolato aiuta il cervello a mantenersi giovane e allontana il rischio di demenza
 
MILANO - A volte sembra che tutto ciò che è buono abbia anche la caratteristica di fare male alla salute, ma il cioccolato è pronto a sfatare questa credenza. Il cacao infatti può essere annoverato tra le sostanze buone e appaganti per la gola che hanno anche il pregio di far bene. A patto che, naturalmente, lo si consumi in modiche quantità e all'interno di una dieta equilibrata. 

LO STUDIO - Questa confortante verità viene infatti consolidata da una ricerca italiana che aggiunge un'altra importante virtù al cacao, capace di frenare il declino cognitivo che interessa il 6 per cento degli over 70. In polvere, sotto forma di tavoletta o di bevanda, poco importa: l'ultimo potere del cacao pare sia quello di contrastare l'Alzheimer. Oltre a essere un antidepressivo e un antiossidante, a migliorare le funzioni dei vasi sanguigni e a ridurre la pressione, questa sostanza che ha anche il vantaggio di essere buona vanta la capacità di contrastare l'invecchiamento delle cellule cerebrali. Lo ha scoperto l'équipe coordinata dal professor Giovambattista Desideri, della Divisione Geriatrica dell'Università dell'Aquila, in uno studio pubblicato sul giornale Hypertension

GRAZIE AI FLAVONOLI - E' tutto merito dei flavonoli del cacao, ovvero dei composti appartenenti alla classe dei flavonoidi: nelle giuste dosi sarebbe infatti grazie a questi componenti naturali che il cacao aiuterebbe a frenare il declino cognitivo. Lo studio ha cpoinvolto novanta persone anziane già interessate da un declino cognitivo lieve, condizione che comporta la perdita di memoria e che può progredire fino ad arrivare alla demenza e all'Azheimer. 

TRE GRUPPI, TRE DOSI DIVERSE - I partecipanti sono stati suddivisi poi in tre gruppi, a ciascuno dei quali è stata somministrata una quantità variabile di bevanda contenente flavonoli per un periodo di otto settimane. Le quantità distribuite sono state rispettivamente di 990 mg, 520 mg e 45 mg. Per isolare l'effetto dei flavonoli del cacao inoltre sono state inibite tutte le altre sostanze che possono contenere questi composti. Alla fine dell'esperimento i volontari sono stati poi sottoposti ad alcuni test neurofisiologici per misurarne la memoria, i riflessi cognitivi, la velocità di ragionamento ed è risultato che coloro che avevano assunto i flavonoli in dosi medio-alte registravano performance congitive migliori. 

CONCLUSIONI – Il ruolo chiave dei flavonoli del cacao, secondo i ricercatori, sta soprattutto nel ridurre l'insulino-resistenza, ovvero la reattività dell'organismo all'ormone che controlla gli zuccheri. Se il cacao mantiene il cervello giovane sarebbe infatti proprio grazie alla riduzione della resistenza all'insulina, clinicamente correlata al miglioramento delle performance mentali.

 

16 agosto 2012
www.corriere.it

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