I risultati preliminari della
campagna di monitoraggio invernale dei rifiuti galleggianti nella Regione
transfrontaliera delle Bocche di Bonifacio, tra Italia e Francia, mostrano
valori bassi rispetto ad altre aree costiere nel Tirreno.
I rifiuti marini stanno
diventando un vero problema per la
salute del mare. Grandi quantitativi di rifiuti giungono da terra e, soprattutto
le plastiche, che non riescono a degradarsi possono essere ingeriti da tartarughe, cetacei ed uccelli. La plastica può
frammentarsi in particelle più piccole che vengono ingerite dai pesci entrando
così a far parte anche della catena alimentare dell’uomo.
Per poter valutare i quantitativi
di plastica in mare, l’associazione onlus Accademia del Leviatano sta
monitorando, in specifiche aree di valutazione nel Tirreno, la distribuzione e
l’abbondanza di plastiche galleggianti più grandi di 25 cm. Per raccogliere i dati
i ricercatori utilizzano un metodo sperimentale già utilizzato in altre parti
del mondo ed adattato da ISPRA ed Università di Pisa per la situazione
mediterranea. Il metodo utilizza per il monitoraggio i traghetti di linea come
piattaforme di osservazione, permettendo così sia di poter monitorare aree di
mare alto, sia di poter ripetere le osservazioni lungo la stessa rotta. I dati
raccolti sembrano positivi: è stato infatti censito, nella regione delle Bocche
di Bonifacio, dopo più 1100 km percorsi, circa un oggetto per km quadro. Questo
valore aumenta del 50% proprio nell’area dello Stretto.
Rispetto
alle altre aree monitorate,
l’arcipelago Toscano e le coste Laziali, il quantitativo di rifiuti
censito è di circa
la meta. I ricercatori coinvolti sottolineano, però, che il dato è
preliminare
e che riguarda solo il periodo invernale. Il turismo estivo, infatti,
potrebbe
apportare nell’area un maggior quantitativo di rifiuti. Lo studio
dell’Accademia
del Leviatano proseguirà fino all’estate ed è reso possibile grazie alla
collaborazione delle compagnie di traghetti Grimaldi Lines e
Corsica-Sardinia
Ferries e riguarderà tutto il Tirreno. Anche Legambiente, con Goletta
Verde partecipa al monitoraggio utilizzando la stessa metodologia di
raccolta dati. Il protocollo di monitoraggio è all'interno del network
internazionale che monitora i cetacei utilizzando traghetti di linea. Al
network, coordinato da ISPRA, partecipano anche la Fond. CIMA,
l'Università di Pisa, l'AMP di Capocarbonara, l'ass. Ketos, oltre agli
enti francesi EcOcean e GIS3M e quelli Tunisini Ass. Atutax ed
Università di Bizerte.
Accademia del Leviatano
Accademia del Leviatano
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