Belgio estende l'eutanasia anche ai minori
di Marco Galdi
Non sono servite a nulla la veglia dell'arcivescovo di Bruxelles
monsignor Leonard, le preghiere nelle chiese, le dichiarazioni di voto
dell'ultimo momento. L'eutanasia per i bambini non è più un tabù, in
Belgio. La Camera dei deputati alle 18.23 di oggi ha dato il via libera
definitivo alla modifica della legge del 28 maggio 2002 che legalizzava
l'eutanasia per gli adulti, estendendola ai minori. Per la prima volta
al mondo un paese accetta il principio che anche un bambino, senza
limiti minimi di età, possa chiedere di essere ucciso per porre fine
alle sue sofferenze.
Nella vicina Olanda l'eutanasia per i minori è già ammessa, ma a
partire dai 12 anni compiuti. In Belgio, accertato che la malattia sia
alla fase terminale e con sofferenze fisiche non alleviabili, sarà uno
psicologo esterno all'equipe medica curante a valutare la "capacità di
giudizio" del bambino, che capisca cosa significhi morire.
Dovranno essere gli stessi bambini a chiederlo, con l'accordo dei
genitori. E già qui si pongono i primi dubbi pratici. Cosa succederà se
uno dei due genitori non sarà d'accordo? In un paese in cui circa
1.500 persone ogni anno ricorrono all'eutanasia, che rappresenta il 2%
delle cause di decesso, e dove è stato anche proposto di costruire
centri specializzati per la dolce morte, nei sondaggi degli ultimi mesi
l'opinione pubblica si è dimostrata largamente favorevole alla revisione
della legge.
Il dibattito era cominciato alla fine del 2012. Il 27 novembre
scorso, dal Senato, è arrivato il primo sì. Il via libera definito della
Camera è stato dato con una maggioranza di quasi due terzi: 86 sì, 44
no, 12 astenuti. Durante la breve votazione elettronica, dalla tribuna
del pubblico qualcuno ha gridato tre volte "assassini".
Ed è stato in un silenzio assoluto che la Camera ha accolto la
lettura ufficiale dell' esito, già comparso sul tabellone luminoso.
Il progetto di estendere la legge sull'eutanasia anche ai bambini è
stato sostenuto da una maggioranza trasversale composta da socialisti,
verdi, liberali, ma anche dagli indipendentisti dello N-Va che governano
le Fiandre. Ma non sono mancate le obiezioni di coscienza tra liberali,
verdi ed indipendentisti. I no, dai cristiano-democratici e
dall'estrema destra del Vlaams Belang.
Il dibattito parlamentare è stato trasmesso in diretta dalla tv
nazionale Rtbf. Fino all'ultimo i cristiano-democratici tanto francofoni
quanto fiamminghi, hanno fatto piovere nelle dichiarazioni di voto le
critiche ad una legge "inutile", "sbagliata", "mal fatta", di "portata
più simbolica che pratica". "Solo Dio può togliere la vita, non i
deputati", l'ultimo appello. Ed i vescovi belgi hanno espresso la loro
delusione: "Un passo di troppo". "Questa legge - hanno scritto - apre le
porte all'estensione agli handicappati, ai dementi, ai malati mentali e
magari anche quelli che sono stanchi di vivere".
13 febbraio 2014
ANSA
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