Baleniere giapponesi – scoppia la “guerra” con il Regno Unito
Duro comunicato del Ministro dell'Ambiente e degli Affari Rurali: caccia alla balene inutile e crudele.
GEAPRESS
– E’ di poche ore addietro la notizia diffusa da Sea Shepherd relativa
alla partenza delle baleniere giapponesi. La destinazione, come è noto, è
il santuario dei cetacei dell’oceano antartide. Una “battaglia” in
vista, con le navi di Sea Shepherd che attendono i giapponesi e questi
ultimi che hanno comunicato la presenza a bordo di personale di
vigilanza. Nella vicenda si inserisce ora un duro comunicato appena
emesso dal Ministero dell’Ambiente e degli Affari Rurali del Regno
unito.
Secondo il Ministro della Pesca Richard Benyon la “strage di balene del Giappone è crudele e scientificamente inutile“.
Per questo, il Ministro ha esortato il Giappone a fermare le baleniere.
Imbarcazioni, queste ultime, che utilizzano di fatto il pretesto della
ricerca scientifica per aggirare la moratoria esistente in tema di
caccia alle balene.
Il Ministro inglese è apparso molto duro nei toni. Benyon, infatti, ha aggiunto come non ci sia “assolutamente alcuna giustificazione per la caccia alle balene“.
L’intento dichiarato del Ministro è dunque quello di continuare ad
opporsi in ogni occasione possibile. La quota prestabilita dal Giappone
per l’attuale stagione di caccia è di 935 balenottere minori e 50
balenottere comuni. E dire che, sempre secondo i dati del Ministero
inglese, il 75% circa delle 1.200 tonnellate di carne ricavate nelle
precedente stagione non sono stato vendute. Questo nonostante i ripetuti
tentativi di metterle all’asta.
Il Regno Unito, però, è andato molto oltre nella sua contrarietà a
queste forme di caccia. Andrebbero bandite tutte, tranne quelle di
sussistenza. Secondo il Ministero della Pesca, il Giappone sarebbe
responsabile della morte di oltre 20.000 balene da quando, nel 1986, è
entrato in vigore il divieto. Per contro, nei trentadue anni antecedenti
(quando cioè era ancora in vigore la caccia commerciale) le balene
uccise per scopi dichiaramente scientifici sono state appena 840. Una
scienza particolarmente sanguinaria, dunque, quella ora chiamata a
sostegno del prelievo giapponese.
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