venerdì 22 agosto 2014

14 Ibis eremita in volo per 800 km da Salisburgo a Orbetello

Due ultraleggeri 'genitori adottivi' tracceranno la rotta

 

22 agosto 2014 - Quattordici Ibis eremita in volo da Salisburgo all'oasi Wwf di Orbetello, in una migrazione guidata dall'uomo attraverso due ultraleggeri che fungeranno da 'genitori adottivi', indicando e insegnando la rotta. Il viaggio, nell'ambito del progetto Waldrapp, parte oggi e durerà da una a due settimane, portando i volatili a compiere 800 chilometri.

L'ibis eremita è una specie migratrice presente nell'Europa centrale fino al XVII secolo, prima che si estinguesse del tutto a causa della pressione venatoria. Oggi è una delle specie maggiormente minacciate a livello mondiale. Nell'ambito del progetto dell'Unione europea (LIFE+ Biodiversità), con partner in Austria, in Italia (Parco Natura Viva di Bussolengo) e in Germania, la specie sarà reintrodotta in Europa. Il progetto è coordinato dall'associazione austriaca 'Frderverein Waldrappteam'. Le previsioni indicano che nel 2019 l'ibis eremita tornerà a far parte dell'avifauna europea con un gruppo composto da almeno 120 individui, in grado di migrare autonomamente dalle Alpi alla Toscana.

Per l'anno in corso sono state programmate sei migrazioni guidate dall'uomo che hanno lo scopo di insegnare agli ibis allevati a mano la rotta migratoria tra i quartieri riproduttivi e l'area di sveranamento comune, l'oasi toscana di Orbetello.

Gli ultraleggeri saranno pilotati da Corinna Esterer e Anne-Gabriela Schmalstieg. La partenza della spedizione sarebbe dovuta avvenire mercoledì 20 agosto ma a causa di condizioni atmosferiche incerte, la data è stata posticipata. Le previsioni per oggi dicono che, per la prima tappa (l’attraversata delle Alpi), le condizioni dovrebbero essere idonee al volo.

Il Parco Natura Viva è l'unico giardino zoologico italiano a prendere parte a questo progetto supportandolo economicamente, contribuendo all'allevamento dell'ibis eremita e sensibilizzando i visitatori sulla tutela di questa specie. Una delle maggiori minacce alla sua sopravvivenza è l'abbattimento da parte dei bracconieri proprio sul suolo italiano.

Al Parco Natura Viva è stata costruita tre anni fa una nuova grande voliera nella zona dedicata alla fauna europea. Questa voliera ospita una colonia riproduttiva di ibis eremita e presenta le caratteristiche necessarie affinchè l’ibis possa riprodursi in ambiente controllato. A riprova di ciò la colonia si riproduce regolarmente consentendo di ampliare il numero d’individui inseriti nel programma di conservazione ex-situ, noto come European Endangered species Program che pone particolare attenzione alla riproduzione in ambiente controllato delle specie minacciate; tale programma, a partire al 1993, ha portato all’attuale presenza di quasi 1.100 individui nelle strutture afferenti alla European Association of Zoos and Aquaria. (EAZA). Inoltre il Parco partecipa al Projecto Eremita reintroducendo in Marocco, esemplari nati e allevati nel Parco. Sette ibis del Parco Natura Viva sono partiti il 23 aprile 2014 per Jerez Zoo, a sud della Spagna, per essere reintrodotti poi in Marocco insieme ad altri sette esemplari della specie.

Migrazione. L’Ibis eremita era una specie migratrice che lasciava l’area di riproduzione in autunno per svernare in habitat adatti. Ciò era vero specialmente per quelle popolazioni che vivevano in zona Prealpi. Sebbene gli ibis eremita possono sopravvivere anche con temperature abbastanza basse, in alcune condizioni particolarmente fredde, non c’ abbastanza cibo quando il terreno ghiaccia. Gli ibis del progetto Waldrapp a partire dalla metà di agosto iniziano a manifestare una certa irrequietezza migratoria, un comportamento stabilito geneticamente. Gli ibis apprendono dagli adulti esperti il luogo di svernamento. Dato che ormai da circa 400 anni in Europa non ci sono più ibis eremita in grado di migrare, questo tipo di informazione non è più stata trasmessa di generazione in generazione e, per fondare delle nuove colonie migratorie è assolutamente necessario fornire ai futuri uccelli questo tipo d’informazione. A tale scopo vengono allevati fino a 16 piccoli presi dalle popolazioni presenti negli zoo. Da quel momento in poi gli uccelli seguono i loro "genitori adottivi" ovunque, anche se uno di questi si siede su un ultraleggero e vola davanti a loro. Gli uomini assumono così il ruolo degli adulti esperti e possono mostrare ai giovani uccelli la rotta.

Si tratta di un processo standartizzato necessario per ogni nuova colonia. Ogni uccello ha bisogno di essere guidato per la prima volta dall’area riproduttiva a quella di svernamento, poi troverà la via del ritorno autonomamente.

Descrizione. L’Ibis eremita (Geronticus eremita) può raggiungere un peso tra 1 e 1,5 kg e un’apertura alare fino a 125 cm. Maschio e femmina non mostrano particolari differenze. Il piumaggio è nero con riflessi iridescenti verdi e violacei. Mentre le teste degli adulti sono prive di piumaggio e circondate da una sorta di corona di piume più lunghe, le teste dei giovani ibis eremita sono coperte da un piumaggio grigio, e la corona di piume assente. Altra caratteristica tipica dell’Ibis eremita sono le zampe rosse e il lungo becco incurvato verso il basso anch’esso rosso che gli uccelli utilizzano per estrarre le loro prede dal terreno (principalmente vermi terrestri e larve d’insetti).
 

Habitat. Il tipico habitat di alimentazione dell’Ibis eremita è rappresentato da prati erbosi (anche campi da golf e terreni sportivi) oltre che campi coltivati. Poichè tali ambienti si trovano principalmente nei pressi di centri abitati e sono creati dall’uomo, l’Ibis eremita può essere considerata una specie sinantropica. L’habitat riproduttivo è caratterizzato da ripide pareti rocciose con nicchie; il riparo da cattive condizioni meteorologiche e dai predatori è molto importante. Com’ è stato osservato sia all’interno di una colonia in cattività sia di una in natura (ad esempio presso il Konrad- Lorenz- Forschungsstelle nell’Austria superiore o presso il Tierpark Rosegg in Carinthia), l’ibis eremita accetta per riprodursi anche nidi artificiali.

Comportamento riproduttivo Gli ibis eremita nidificano in colonie ma non sono necessariamente monogami. Durante la stagione riproduttiva instaurano stretti legami che possono mutare l’anno successivo. Entrambi i partner partecipano alla costruzione del nido, alla cova e all’allevamento dei piccoli. Solitamente l’Ibis eremita depone all’incirca 4 uova. I genitori iniziano a covare non appena depongono il primo uovo, così i piccoli nascono a intervalli che vanno da uno a tre giorni di distanza. In tal modo essendoci già una gerarchia tra i piccoli l’aggressività è ridotta. Gli ibis eremita sono dei bravi genitori e si dedicano molto alla cura dei piccoli nel nido. I giovani sono in grado di volare dopo circa 45-50 giorni. Durante la loro prima migrazione autunnale si uniscono ad altri soggetti esperti e imparano la rotta verso il luogo di svernamento. In tal modo al bisogno fisiologico di migrare si aggiunge una tradizione che permette di tramandare la conoscenza sull’area di scelta.

Areale e popolazione attuale L’Ibis eremita, come specie migratrice – eccetto che per un unico soggetto sopravvissuto in Medio Oriente – è estinta. In accordo con l’IUCN l’Ibis eremita è una specie a grave rischio di estinzione. Tuttavia le popolazioni all’interno degli zoo sono in crescita; e attualmente, comprendono circa 2.000 soggetti. I piccoli di tali soggetti rappresentano le basi per l’attuazione di progetti di conservazione e reintroduzione in natura.


ANSA

Nessun commento:

Posta un commento