il parere dei neonatologi
Tremila neonati abbandonati,
serve più assistenza alle madri
serve più assistenza alle madri
Tre gli strumenti: la possibilità di partorire in ospedale senza
riconoscere il figlio, la ruota degli esposti, l'aiuto domiciliare
MILANO - Non solo Mario, il bambino abbandonato pochi giorni nella "Culla per la vita" dell'ospedale Mangiagalli di Milano
e finito su tutti i giornali. Ogni anno in Italia vengono abbandonati
circa 3mila neonati: per la maggior parte (73%) figli di italiane, il
resto di straniere, prevalentemente tra i 20 e 40 anni (le minorenni
sono il 6%). E su tremila abbandoni, solo 400 avvengono negli ospedali;
il resto è fuori controllo e i ritrovamenti avvengono a volte quando
ormai è troppo tardi. L'allarme arriva dalla Società italiana di
neonatologia (Sin),
secondo cui è urgente assicurare una maggiore assistenza alle madri
attraverso tre strumenti: la possibilità di partorire in ospedale senza
riconoscere il proprio figlio che verrà immediatamente avviato a un
percorso di adozione (progetto "Madre Segreta"), la "ruota degli esposti" e l’assistenza domiciliare alle puerpere.
ADOZIONE - «La possibilità di partorire in ospedale e avere
l'opportunità di non riconoscere il proprio figlio che verrà
immediatamente avviato a un percorso di adozione consente ogni anno a
decine di donne in difficoltà di portare a termine la propria gravidanza
e di garantire una vita adeguata al proprio piccolo, evitando decisioni
pericolose per la vita di entrambi» spiegano i neonatologi della Sin.
Ma il problema «è più ampio e si articola nella prevenzione della
depressione post partum, malattia strisciante, spesso di difficile
diagnosi e che è il presupposto ai tristissimi casi di infanticidio». In
tal senso, «ostetrici e neonatologi sono impegnati in questa difficile
battaglia attraverso il programma di assistenza domiciliare alla donna
immediatamente dopo il parto, e il supporto di personale sanitario alle
neo-mamme sembra essere il rimedio più efficace nel riconoscere e
prevenire le situazioni di pericolo».
A MILANO - Per Mario sono arrivate richieste di adozione da tutta
Italia. «Ma in realtà - sottolinea Basilio Tiso, il medico della
Mangiagalli che si è occupato dell'inaspettato ospite -, di neonati non
riconosciuti a Milano ne contiamo in tutto circa 20 l'anno. Nel nostro
reparto vengono lasciati in media in un anno circa 6 bimbi dalle mamme
subito dopo il parto. Si va dai 4 agli 8, a seconda degli anni. È una
possibilità prevista dalla legge, proprio per evitare abbandoni
drammatici, a tutela delle nuove vite. Capita che un neonato non venga
riconosciuto. La frequenza è di circa un bimbo su mille nati».
12 luglio 2012
www.corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento