martedì 15 maggio 2012

IL CASO

Arrestato il fondatore di Sea Sheperd: "Violazione del traffico marittimo" 


Paul Watson, noto soprattutto per le sue incursioni contro la caccia alle balene in Antartide, è stato arrestato a Francoforte in base alla richiesta di estradizione avanzata dalla Costa Rica. Il fatto risale al 2002 durante la registrazione di un documentario su un'operazione illegale di caccia agli squali


SYDNEY - Paul Watson, fondatore del gruppo ambientalista 'Sea Shepherd', è stato arrestato in Germania a causa di un incidente marittimo con una barca in costa Rica. Lo ha confermato il gruppo ecologista in Australia. Watson, 59 anni, canadese, noto soprattutto per le sue incursioni contro la caccia alle balene in Antartide, è stato arrestato sabato scorso a Francoforte in base alla richiesta di estradizione avanzata dalle autorità della Costa Rica che lo accusano di "violazione del traffico marittimo" a causa di un confronto in alto mare avvenuto nel 2002 vicino al Guatemala.

Il presunto reato, secondo 'Sea Sheperd', avvenne durante la registrazione del documentario 'Sharkwaters', su un'operazione illegale di caccia agli squali per prelevarne le pinne, compiuta dalla barca costarichense Varadero. "Su ordine delle autorità guatemalteche Sea Shepherd ordinò all'equipaggio del Varadero di cessare l'attivita e di rientrare in porto per rispondere del reato. Ma quando scortavano il Varadero verso il porto, la situazione cambiò e fu inviata una cannoniera guatemalteca per tentare di intercettare gli uomini di Sea Shepherd". L'equipaggio del Varadero ha accusato gli ecologisti di aver attentato alla sua vita, ma la ong sostiene di avere un video che smentisce queste affermazioni. Per evitare la cannoniera guatemalteca, Sea Shepherd salpò quindi alla volta del Costa Rica dove scoprì altre attività illegali come l'utilizzo di tetri edifici industriali per far essiccare migliaia di pinne di squali.

Watson, che è in una prigione tedesca, viene assistito dagli europarlamentari Daniel Cohn Bendit e Jose Bovè. Sea Shepherd vuole continuare a giugno la sua campagna nel Pacifico meridionale contro la strage di squali per estrarne le pinne, prodotto che viene utilizzato principalmente nelle zuppe. Quasi cento milioni di squali muoiono ogni anno e questa è una delle pratiche più atroci perchè li costringe a una morte lenta per dissanguamento, senza pinne incapaci di nuotare e raggiungere le acque profonde. Secondo gli ecologisti è stata sterminata oltre il 90 per cento della popolazione di squali del pianeta. Sea Shepherd è però conosciuta soprattutto per le sue 'battaglie' contro le baleniere giapponesi: quest'anno si calcola che la flotta di Tokyo abbia ucciso meno di un terzo degli animali preventivati proprio a causa dei tentativi di sabotaggio degli ecologisti.

(14 maggio 2012) 

http://www.repubblica.it

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