Sentenza della Corte di Cassazione. "Ora il Sindaco non finanzi più la prigione-spettacolo"
28 marzo 2014
Nuova
clamorosa sconfitta per il Delfinario di Rimini: la Corte di Cassazione
oggi ha confermato il sequestro preventivo dei delfini della struttura,
posti sotto sequestro lo scorso mese di agosto. Il ricorso presentato
dalla società titolare del Delfinario è stato rigettato e, dunque, i
delfini restano definitivamente sotto sequestro.
Proprio per mettere fine alle prigioni
d’acqua, agli acquari e ai delfinari che costringono i grandi cetacei a
comportamenti innaturali, a partire da sabato 29 marzo LAV e Marevivo lanciano una petizione (info: www.lav.it, www.marevivo.it)
con cui chiedono al Governo e al Parlamento una nuova legge che vieti
l'importazione di delfini e di altri cetacei a fini di spettacolo.
"Questa nuova autorevole pronuncia
dell’Autorità giudiziaria conferma, ancora una volta, dopo il
pronunciamento del Tribunale del Riesame, il sequestro preventivo degli
animali, stabilendo che i delfini non debbano tornare al delfinario e
che le informazioni raccolte dalla Magistratura e della Polizia
Giudiziaria siano sufficiente a prefigurare la necessità del sequestro
ed il fumus del reato di maltrattamentoo", dichiarano le associazioni LAV, MAREVIVO ed ENPA.
"Il Sindaco di Rimini, che ad oggi non
ha neanche risposto alla richiesta di incontro delle Associazioni,
prenda atto della conferma delle ipotesi di reato e del sequestro e
abbandoni il progetto di costruzione di un nuovo delfinario sul
territorio di Rimini – proseguono LAV, MAREVIVO ed ENPA - Chiediamo
che non si costruisca una nuova prigione per i delfini e che non si
spendano milioni di euro dei cittadini, come avvenuto a Genova dove sono
stati spesi milioni di euro di fondi pubblici per la vasca dei delfini,
ora data in gestione all’Acquario di Genova. Anche il Sindaco di
Rimini prenda atto che il 68% degli italiani vorrebbe proibire i
delfinari e che per l'81% di loro i delfini sono più felici in natura.
LAV, MAREVIVO ed ENPA sono grati al Servizio Cites del Corpo Forestale
dello Stato e alla Magistratura per aver reso possibile questa nuova
importante pronuncia a tutela dei delfini.”
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