Cuore: "Migliaia 
  di morti in Europa per linee guida basate su dati falsi" 
  
  
Almeno 10mila 
  morti l'anno nel solo Regno Unito sarebbero da attribuire all'osservanza 
  delle linee guida  della Società europea di cardiologia pubblicate nel 
  2009 che raccomandano per i pazienti cardiopatici che devono sottoporsi 
  a un intervento chirurgico non legato al cuore l’impiego di farmaci beta 
  bloccanti, per proteggere il cuore stesso sia durante che dopo 
  l’operazione. È quanto conclude una meta-analisi condotta su migliaia di 
  pazienti da un team di ricercatori britannici guidati da Darrel Francis, 
  dell’Imperial College di Londra, e pubblicata a luglio sulla rivista 
  specializzata “Heart”.
Le linee guida 
  alle quali fa riferimento la meta-analisi sono basate su ricerche 
  rivelatesi nel tempo in contrasto con gli standard scientifici correnti, 
  al punto da  provocare nel novembre del 2011 il licenziamento 
  dell’autore, Don Poldermans, da parte dell’Erasmus Medical Center di 
  Rotterdam presso il quale lavorava come esperto in chirurgia 
  cardiovascolare, a seguito di una “Inchiesta per possibile violazione 
  dell’integrità scientifica”.  Il medico olandese, peraltro, oltre a 
  essere stato il principale responsabile del progetto di ricerca, ha 
  anche guidato, in palese conflitto d’interessi, la commissione che ha 
  stilato le linee guida europee.
“La meta-analisi 
  di Francis è solo l’ultimo di una serie di studi che mettono in dubbio 
  l’uso dei beta-bloccanti per la prevenzione degli eventi cardiovascolari 
  nella chirurgia non cardiaca – sostiene Rosa Sicari, dell’Istituto di 
  Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa, 
  tra i membri della task force che ha stilato le linee guida europee. Le 
  varie generazioni di studi nel tempo sono state, infatti, messe in 
  discussione per il sospetto di frode scientifica. Tuttavia nonostante ci 
  siano state indagini sulla condotta di Don Poldermans, autore principale 
  di queste ricerche, gli studi non sono stati cancellati e/o ritirati 
  dagli editori delle prestigiose riviste che li avevano pubblicati”.
Darrel Francis ed 
  i colleghi che hanno condotto la meta-analisi denunciano che le linee 
  guida europee sono ancora basate su analisi che comprendono i dati degli 
  studi di Poldermans, ormai screditati. Secondo gli studiosi, inoltre, 
  aver inserito questi dati manipolati nelle meta-analisi fatte in 
  precedenza avrebbe determinato una sottostima del rischio di mortalità 
  associato all’uso dei beta-bloccanti.
“I beta-bloccanti 
  – spiega Sicari - sono farmaci largamente usati nei pazienti con 
  cardiopatia ischemica e nella disfunzione ventricolare sinistra non 
  ischemica. Il loro utilizzo aumenta il rischio di morte peripotensione e 
  ictus. Tuttavia, gli studi clinici randomizzati sono ancora pochi e 
  probabilmente insufficienti a chiudere questa controversia scientifica 
  che dura da moltissimi anni”.
Secondo le 
  indicazioni delle tre società scientifiche internazionali, le nuove 
  linee guida dovrebbero essere rese note quest’estate.