sabato 20 luglio 2013

LA RICERCA DI LEVISSIMA

Bottiglie per l'acqua dalla canna da zucchero
Arriva il Pet di origine vegetale al 30% Il «bio based Pet» entra nel mercato italiano. L'obiettivo è di produrre un contenitore ricavato al 100% dalle piante

Anche le bottiglie di plastica possono avere un Dna ecologico. Prendiamo quelle per l'acqua. Il materiale usato per questi contenitori è il Pet, il polietilene tereftalato, ricavato dal petrolio. È trasparente, colorato o meno, in grado di mantenere il liquido inalterato. Ma il Pet si può ricavare pure dalle piante? La risposta è: in parte sì. A proporre delle bottiglie per l'acqua generate da vegetali è Levissima che ha lanciato il «Bio based Pet». All'apparenza il materiale ha le stesse caratteristiche di una plastica standard. La particolarità è che il 30% di questo materiale si ottiene dalla canna da zucchero. Il risultato, frutto di anni di ricerca scientifica, sta per entrare in commercio in Italia.

LA COMPOSIZIONE - Per capire quale parte del Pet è di origine «coltivata» bisogna analizzare la composizione. La molecola di polietilene tereftalato è ottenuta dal 70% di acido teraftalico e dal 30% di Meg, il mono glicol etilenico. È soltanto quest'ultimo si può generare dalla canna da zucchero. Almeno per il momento. «L'obiettivo è di arrivare a produrre un Pet al 100% di origine vegetale - afferma Daniela Murelli, direttore corporate social responsability del Gruppo Sanpellegrino -. È difficile dire quanti anni ci vorranno, ma siamo convinti che ci riusciremo in tempi ragionevoli». 

IL PROCESSO - Per arrivare al Meg dalla pianta occorre attivare un processo di lavorazione lungo e costoso. Il primo passo consiste nel produrre l'etanolo attraverso la fermentazione, il secondo è quello di trasformare l'etanolo in Meg. La canna da zucchero si presta bene allo scopo e permette di ottenere i risultati migliori. Non è detto che in futuro non si possano usare altre materie prime coltivabili. «Il percorso del "bio based" è all'inizio del suo percorso - precisa Murelli - e pertanto ha dei costi più elevati». Come ogni novità assoluta che si rispetti. In ogni caso, si tratta di costi interni all'impresa che non dovrebbero toccare le tasche dei consumatori. 

RICICLABILE AL 100% - Al livello di qualità il bio Pet non ha nulla da invidiare all'antenato meno ecofriendly. «È a tutti gli effetti uguale a quello standard - sottolinea la manager - tra cui l'essere riciclabile al 100%». Il nuovo contenitore è inerte, non reagisce con l'acqua, e mantiene le caratteristiche a cui siamo abituati: è leggero, infrangibile, perfettamente igienico e adatto al gasato. Bere per credere.

(modifica il 21 luglio 2013)
www.corriere.it

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