Bottiglie per l'acqua dalla canna da zucchero
Arriva il Pet di origine vegetale al 30%
Il «bio based Pet» entra nel mercato italiano. L'obiettivo è di produrre un contenitore ricavato al 100% dalle piante
Anche le bottiglie di plastica possono avere un Dna ecologico. Prendiamo
quelle per l'acqua. Il materiale usato per questi contenitori è il Pet,
il polietilene tereftalato, ricavato dal petrolio. È trasparente,
colorato o meno, in grado di mantenere il liquido inalterato. Ma il Pet
si può ricavare pure dalle piante? La risposta è: in parte sì. A
proporre delle bottiglie per l'acqua generate da vegetali è Levissima
che ha lanciato il «Bio based Pet». All'apparenza il materiale ha le
stesse caratteristiche di una plastica standard. La particolarità è che
il 30% di questo materiale si ottiene dalla canna da zucchero. Il
risultato, frutto di anni di ricerca scientifica, sta per entrare in
commercio in Italia.
LA COMPOSIZIONE - Per capire quale parte del Pet è di origine
«coltivata» bisogna analizzare la composizione. La molecola di
polietilene tereftalato è ottenuta dal 70% di acido teraftalico e dal
30% di Meg, il mono glicol etilenico. È soltanto quest'ultimo si può
generare dalla canna da zucchero. Almeno per il momento. «L'obiettivo è
di arrivare a produrre un Pet al 100% di origine vegetale - afferma
Daniela Murelli, direttore corporate social responsability del Gruppo
Sanpellegrino -. È difficile dire quanti anni ci vorranno, ma siamo
convinti che ci riusciremo in tempi ragionevoli».
IL PROCESSO - Per arrivare al Meg dalla pianta occorre attivare
un processo di lavorazione lungo e costoso. Il primo passo consiste nel
produrre l'etanolo attraverso la fermentazione, il secondo è quello di
trasformare l'etanolo in Meg. La canna da zucchero si presta bene allo
scopo e permette di ottenere i risultati migliori. Non è detto che in
futuro non si possano usare altre materie prime coltivabili. «Il
percorso del "bio based" è all'inizio del suo percorso - precisa Murelli
- e pertanto ha dei costi più elevati». Come ogni novità assoluta che
si rispetti. In ogni caso, si tratta di costi interni all'impresa che
non dovrebbero toccare le tasche dei consumatori.
RICICLABILE AL 100% - Al livello di qualità il bio Pet non ha
nulla da invidiare all'antenato meno ecofriendly. «È a tutti gli effetti
uguale a quello standard - sottolinea la manager - tra cui l'essere
riciclabile al 100%». Il nuovo contenitore è inerte, non reagisce con
l'acqua, e mantiene le caratteristiche a cui siamo abituati: è leggero,
infrangibile, perfettamente igienico e adatto al gasato. Bere per
credere.
20 luglio 2013
(modifica il 21 luglio 2013)
www.corriere.it
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