Uva italiana, il lato oscuro: fino a 19 pesticidi in un grappolo. L’inchiesta del Salvagente
La rivista Il Salvagente
ha fatto analizzare 16 campioni di uva bianca da tavola acquistata
presso supermercati, discount e negozi bio tra i più frequentati, per
misurarne la food safety. L’uva acquistata in un discount svetta nella
black list con record di fitofarmaci riscontrati: ben 10 fungicidi e 9
insetticidi. Ma anche gli altri grappoli analizzati, tutti rigorosamente
made in Italy, presentano tracce di 5-7 trattamenti chimici differenti,
seppur nei limiti di legge per quanto riguarda i residui ammessi. A
preoccupare è soprattutto l’effetto cocktail, per un frutto molto
diffuso sulle tavole degli italiani (380 mila tonnellate all’anno il
consumo medio)
Dalla Redazione
Estremamente soggetta agli attacchi di insetti e agenti patogeni, l’uva è
un frutto di non facile gestione dal punto di vista della coltivazione.
“I trattamenti chimici che subisce sono numerosi, ed è quasi naturale
attendersi degli acini molto contaminati”. A lanciare l’allarme è Il Salvagente, rivista mensile dedicata alla tutela dei consumatori diretta da Riccardo Quintili ed edita da Matteo Fago. Parlando di residui di fitofarmaci sull’uva, qual è il limite da non oltrepassare? E con quali conseguenze per la nostra salute?
Il Salvagente ha cercato di scoprirlo portando in laboratorio 16 campioni di uva bianca da tavola acquistata presso supermercati, discount e negozi bio
tra i più frequentati. “Nonostante le premesse e la consapevolezza di
avere tra le mani un prodotto quasi certamente coltivato con l’ausilio
di sostanze di vario genere, le sorprese non sono mancate”, si legge in
una nota ufficiale veicolata dall’editore. La ricerca di trattamenti
fitosanitari ha evidenziato infatti come gli acini di molti campioni presi in esame siano in qualche modo contaminati.
L’uva acquistata in un discount si aggiudica la maglia nera
nella classifica stilata dal Salvagente in seguito alle analisi,
stabilendo un vero e proprio record di fitofarmaci riscontrati: ben 10 fungicidi e 9 insetticidi. Ma anche negli altri grappoli, tutti rigorosamente made in Italy, la situazione cambia poco. Tutti i prodotti analizzati presentano tracce di 5-7 trattamenti chimici differenti.
Sebbene nemmeno nel prodotto più contaminato i singoli pesticidi non abbiano superato i limiti di legge,
è bene ricordare che l’uva da tavola è un alimento da consumarsi
fresco, buccia compresa, e al quale si richiede la maggior pulizia
possibile. A preoccupare è soprattutto l’effetto cocktail,
ovvero l’azione combinata di basse dosi di diversi principi attivi
presenti contemporaneamente nell’alimento, con conseguenze per la salute
ancora ignote. Un problema tutt’altro che secondario, considerando che
nelle tavole italiane approdano ogni anno circa 380 mila tonnellate di
uva da tavola, prevalentemente bianca come quella analizzata dal
Salvagente nel numero di novembre, dove è presente la classifica
integrale con i test di laboratorio.
In edicola con la rivista, ma anche acquistabile online sul sito del mensile, sarà disponibile il nuovo libro del Salvagente “Dacci oggi il nostro veleno quotidiano”,
un libro inchiesta sul grande inganno dei pesticidi. Dal Ddt al
glifosato, fino ai probabili protagonisti degli allarmi futuri, il
volume di 132 pagine fa il punto sui pericoli e sugli interessi che
hanno mosso il mercato per oltre mezzo secolo.
30 ottobre 2019
Copyright: Fruitbook Magazine
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