Uva italiana, il lato oscuro: fino a 19 pesticidi in un grappolo. L’inchiesta del Salvagente
Dalla Redazione


L’uva acquistata in un discount si aggiudica la maglia nera nella classifica stilata dal Salvagente in seguito alle analisi, stabilendo un vero e proprio record di fitofarmaci riscontrati: ben 10 fungicidi e 9 insetticidi. Ma anche negli altri grappoli, tutti rigorosamente made in Italy, la situazione cambia poco. Tutti i prodotti analizzati presentano tracce di 5-7 trattamenti chimici differenti.
Sebbene nemmeno nel prodotto più contaminato i singoli pesticidi non abbiano superato i limiti di legge, è bene ricordare che l’uva da tavola è un alimento da consumarsi fresco, buccia compresa, e al quale si richiede la maggior pulizia possibile. A preoccupare è soprattutto l’effetto cocktail, ovvero l’azione combinata di basse dosi di diversi principi attivi presenti contemporaneamente nell’alimento, con conseguenze per la salute ancora ignote. Un problema tutt’altro che secondario, considerando che nelle tavole italiane approdano ogni anno circa 380 mila tonnellate di uva da tavola, prevalentemente bianca come quella analizzata dal Salvagente nel numero di novembre, dove è presente la classifica integrale con i test di laboratorio.
In edicola con la rivista, ma anche acquistabile online sul sito del mensile, sarà disponibile il nuovo libro del Salvagente “Dacci oggi il nostro veleno quotidiano”, un libro inchiesta sul grande inganno dei pesticidi. Dal Ddt al glifosato, fino ai probabili protagonisti degli allarmi futuri, il volume di 132 pagine fa il punto sui pericoli e sugli interessi che hanno mosso il mercato per oltre mezzo secolo.
30 ottobre 2019
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