I bracconieri delle farfalle
Specie a rischio estinzione finiscono sul mercato nero. I collezionisti vanno a caccia sul web. L'allarme partito da Legambiente
02 Maggio 2019 - Per una femmina di "Ammiraglio del pioppo", che vive nei boschi delle
Alpi liguri, c'è chi è disposto a spendere anche 50 euro. Ne bastano,
invece, solo 30 per portarsi a casa un esemplare di "Papilio Alexanor"
delle Alpi marittime piemontesi, una tra le 18 specie italiane a rischio
estinzione. È il mercato nero delle farfalle, ultima frontiera del
bracconaggio. Un settore in costante crescita, secondo ambientalisti ed
entomologi. Gli insetti vengono scambiati online, anche su eBay. E i
loro tariffari circolano in rete. Nonostante i collezionisti di farfalle
siano poche centinaia in tutto il mondo, il rischio è concreto: il loro
"hobby" potrebbe presto farne scomparire dal pianeta intere specie.
Soprattutto quelle che vivono concentrate in ambienti ristretti.
È il caso della farfalla "Cassandra" dell'Isola d'Elba: una varietà di
Zerynthia (questo il nome scientifico) amata dagli esperti per il suo
originale motivo nero, a zig zag, su uno sfondo biancastro con puntini
rossi. Una farfalla avvistata per la prima volta negli anni Trenta, e
che sull'isola si credeva estinta. Finché, 10 anni fa, non è ricomparsa,
quasi per miracolo, in poche centinaia di esemplari. Oggi però la sua
esistenza è messa di nuovo in pericolo dai bracconieri.
L'allarme è partito da Legambiente, che denuncia come negli ultimi mesi
anche la Cassandra dell'Elba sia finita nei listini del mercato nero.
"Si tratta di una specie protetta da numerose leggi, tra cui la
direttiva Habitat dell'Unione Europea che ne vieta la cattura", spiega
Umberto Mazzantini, della sezione Arcipelago toscano di Legambiente. "In
tutto il mondo, la Zerynthia Linnea si trova solo in un'area di 4-5
chilometri quadrati, tutti all'interno del parco naturale dell'Elba -
aggiunge Mazzantini - . Quindi quando si trova in vendita è chiaro che è
stata catturata qui, compiendo un reato".
Obiettivo dei bracconieri non sarebbero tanto le farfalle adulte, quanto
piuttosto le uova e le larve, che nel giro di pochi mesi si trasformano
in crisalidi. "In questo modo la farfalla viene "imbalsamata" intonsa,
appena esce dal bozzolo, e può essere piazzata meglio", spiega il
responsabile di Legambiente. "Oggi una coppia di Zerynthie dell'Elba
costa dai 30 ai 45 euro, mentre qualche anno fa per un solo esemplare i
bracconieri ne chiedevano anche 100 - sottolinea Mazzantini - . La
nostra preoccupazione è che il calo del prezzo indichi un'offerta sempre
maggiore sul mercato nero".
Ma come ci si è accorti dei furti di farfalle? A sparire, all'interno
del parco, sono state diverse piante di "Aristolochia", un tipo di
vegetale velenoso su cui le Zerynthie depongono le proprie uova. Piante
che crescono a certe condizioni di umidità e temperatura, rare quasi
quanto le farfalle che vi nascono sopra. Per questo l'Università di
Firenze, il Parco dell'Arcipelago toscano e Legambiente le hanno
individuate e "censite" una per una. "Il problema non sono tanto quei
collezionisti amatoriali che catturano le farfalle con il retino -
lamenta Leonardo Dapporto, capo dei biologi fiorentini che hanno curato
il progetto - Quanto piuttosto i venditori professionisti che fanno
razzia di piante e quindi di uova, mettendo a rischio l'intera
popolazione". Un problema diventato ancora più grave quando si è
scoperto che la Cassandra elbana ha una "impronta genetica" diversa
dalla sua "sorella" continentale, motivo per cui è stata riconosciuta
dagli scienziati come specie del tutto autonoma. "I collezionisti ne
hanno bisogno per completare la serie - denuncia Dapporto - proprio come
se si trattasse di francobolli".
di ANDREA BULLERI
https://rep.repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento