giovedì 25 ottobre 2018

Riprogrammare le cellule attraverso il suono

Riprogrammare le cellule attraverso il suono: ce ne parla Carlo Ventura a SaluScienza 2018


Riprogrammare le cellule attraverso il suono: ce ne parla Carlo Ventura a SaluScienza 2018
Ogni cellula produce vibrazioni meccaniche, reagendo a suoni, oscillazioni dei campi magnetiti, luce: si tratta di energia fisica che può essere potenzialmente utilizzata per riprogrammare cellule malate verso l’autoriparazione

16-10-2018 È possibile riparare cellule danneggiate con suoni, campi magnetici e luce? Secondo Carlo Ventura laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Bologna, Specialista in Cardiologia e di Ricerca in Biochimica questo sarò uno scenario sicuramente possibile nel prossimo futuro. Presso il laboratorio di Biologia Molecolare del CNR di Bologna, Ventura sta conducendo interessanti e avanguardistici studi sull’effetto delle vibrazioni sonore su cellule staminali umane adulte. Attraverso uno speciale microscopio a forza atomica Ventura ha scoperto come la cellula comunichi attraverso vibrazioni sonore a livello delle sue strutture subcellulari.
«Utilizzando campi magnetici opportunamente convogliati – dichiara Carlo Ventura in un’intervista apparsa su Scienza e Conoscenza 57 ci siamo resi conto che era possibile far acquisire a cellule staminali umane adulte (ottenute per esempio da tessuto adiposo) caratteristiche simil-embrionali, cosa che le ha rese in grado di orientarsi verso destini complessi, quali quello cardiaco, neuronale, muscolare, scheletrico».

Le ricerche di Ventura stanno contribuendo a cambiare il paradigma della medicina, le cui basi, si è rivelato, non sono soltanto chimiche, ma anche e soprattutto fisiche. Ogni cellula infatti produce vibrazioni meccaniche, reagendo a suoni, oscillazioni dei campi magnetiti, luce: si tratta di energia fisica che può essere potenzialmente utilizzata per riprogrammare cellule malate verso l’autoriparazione. L’autoguarigione – la vix medicatrix naturae come la chiamavano gli antichi romani riprendendo un motto di Ippocrate – è insita negli esseri viventi che continuamente riparano e rinnovano le proprie cellule, per fare solo un esempio pensiamo che ogni tre mesi rinnoviamo il 70% delle nostre cellule.
«Noi crediamo – conclude Ventura – che in base al potere diffusivo delle energie fisiche che utilizziamo per riprogrammare le cellule staminali (finora in vitro) sia possibile raggiungere le staminali dove queste si trovano, di fatto in ogni tessuto del corpo umano, senza dover necessariamente ricorrere a un trapianto di cellule esogene, ma piuttosto riattivando la capacità delle cellule staminali tessuto-residenti di innescare un percorso di autoguarigione».
Carlo Ventura ha fondato nel 2011 ha fondato il VID art/science, un movimento internazionale che mira a promuovere un approccio interdisciplinare tra scienziati e artisti, nella convinzione che ogni manifestazione artistica possa parlare alle dinamiche più profonde della nostra biologia.

Carmen Di Muro

giovedì 27 settembre 2018

Metalli pesanti in tre campioni, tra acqua piovana e neve, raccolti in provincia di Bolzano

Abbiamo raccolto le istanze di alcuni cittadini e comitati alto-atesini, preoccupati del generale e veloce degrado dello stato di qualità dell’aria e dell’ambiente in generale.



panorama punto di prelievo campione A – rifugio A. Fronza alle Coronelle Kolner Hutte, 2337 mt – Nova Levante (BZ). Foto di F. Kafmann
 

21-maggio-2018 Piuttosto che procedere con l’analisi chimica delle matrici standard: suoli, alimenti o acque superficiali e di falda, comunque in programma, cittadini ed associazioni hanno avviato su Bolzano e dintorni, con il nostro supporto e dietro loro richiesta, una raccolta fondi che verrà a breve e pubblicamente, rendicontata in dettaglio.
I donatori volevano conoscere le sostanze chimiche eventualmente presenti sia nella neve che nell’acqua piovana, un fatto nuovo anche per noi, abituati ad analizzare ben altro, mossi da curiosità abbiamo assecondato tale desiderio. Visto il budget ( circa 500 euro ancora in fase di contabilizzazione ) potevamo, includendo tutte le spese accessorie ( spedizioni con corriere a due laboratori diversi ed acquisto contenitori ), ricercare i soli metalli pesanti, estendendo l’analisi, come vedrete dai certificati d’analisi sotto allegati, a specie metalliche ( titanio, molibdeno, stronzio, tellurio) solitamente non rientranti nei controlli ordinari delle acque di falda o superficiali.

Abbiamo scelto tre campioni, con caratteristiche diverse: il campione A è una “carota nevosa” prelevata a Nova Levante il 4 marzo, a circa 2200 mt di quota e riposta in contenitore per alimenti di PE. Il campione B è acqua piovana raccolta in continuo presso un’abitazione di Nova Levante a circa 1300 mt di quota in contenitore sempre di plastica ed esposto h24 all’atmosfera, dal dicembre 2017 fino al marzo 2018. Il campione C raccolto in analogo contenitore al campione A, posizionato in un giardino condominiale in via Piani di Bolzano, a circa 260 mt sul livello del mare, ed esposto solo durante gli eventi meteorologici intercorsi tra dicembre 2017 e marzo 2018.




Il campione A, neve, ha mostrato: 21,9 mcg/l di alluminio ( metallo normato nell’acqua potabile di rete a 200 mcg/l ), bario 3,16 ( metallo non normato in numerose matrici ), sotto la soglia di determinazione tutte le altre specie metalliche.

mercoledì 1 agosto 2018

Matterdale, Lake District, Cumbria, England (by James Rebanks / The Herdwick Shepherd)

venerdì 20 luglio 2018


A rare flying fox bat discovered in the Philippines, thought to no longer exist. (from News.NationalGeographic.com)

lunedì 16 luglio 2018

change.org
Facciamo riaprire il centro di recupero delle tartarughe marine di Linosa

sabato 14 luglio 2018

Arriva la prima Giornata mondiale dello scimpanzè 
Si celebra il 14/7, giorno in cui etologa Goodall avviò ricerca


Sabato 14 luglio si celebra la prima Giornata mondiale dello scimpanzé (World Chimpanzee Day). Lo rende noto il Jane Goodall Institute Italia, che celebrerà l'evento insieme agli altri istituti Jane Goodall sparsi nel mondo e a molti altri attivisti e associazioni. Il 14 luglio, ricorda l'associazione in una nota, è il giorno in cui l'etologa e naturalista inglese Jane Goodall - fondatrice del Jane Goodall Institute e Messaggero di pace delle Nazioni Unite - iniziò la sua ricerca pionieristica sugli scimpanzé, in quello che oggi è il Gombe Stream National Park in Tanzania.

La Giornata mondiale dello scimpanzé "rappresenta un omaggio al nostro parente più prossimo nel regno animale, ma anche un'opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica sui gravi pericoli che minacciano questa straordinaria specie, dalla distruzione degli habitat naturali alle malattie, fino al traffico di specie selvatiche", spiega ancora l'associazione.

"Spero che vi unirete a noi in questa primissima Giornata mondiale dello scimpanzé - dichiara Jane Goodall - per evidenziare la straordinaria natura di questi esseri e per far luce sulle minacce che affrontano".

Il JGI Italia nell'occasione pubblica il censimento degli scimpanzé e delle scimmie antropomorfe nel nostro Paese, dove ci sono numerosi animali tenuti in cattività: ora ci sono 49 scimpanzé, di cui il più giovane ha appena un anno, il più vecchio è un maschio di 52 anni. Ci sono anche un gorilla e due oranghi. Gli scimpanzé provenienti da sequestri sono 23.

Nel corso degli anni il JGI Italia, in collaborazione con il Servizio Cites del Corpo dei Carabinieri, ha trasferito due scimpanzé sequestrati in Olanda (Bingo) e in Sudafrica (Cozy) e di un altro in Congo (Rambo). "Alcune strutture in Italia - conclude l'associazione - devono ancora fare molto per migliorare le condizioni di vita degli scimpanzé detenuti, nel rispetto del loro benessere fisico ed equilibrio comportamentale".

(ANSA)

venerdì 13 luglio 2018

Puliscono spiaggia e trovano due tartarughine morte in reti 
Piccoli esemplari di Caretta-caretta, brutta sorpresa a Pianosa


PIANOSA (LIVORNO), 13-07-2018 - I giovani volontari di Vele Spiegate di Legambiente e Diversamente Marinai, impegnati ieri nelle operazioni di pulizia e censimento dei rifiuti a Pianosa (Livorno), hanno trovato una brutta sorpresa a Cala dei Turchi: mentre cercavano di togliere un viluppo di reti da pesca dagli scogli, si sono accorti che la matassa conteneva due piccoli esemplari di tartaruga marina Caretta caretta in avanzato stato di decomposizione.

Isa Tonso, che coordina i volontari che ogni mattina cercano le tracce di un'eventuale deposizione di tartarughe su 8 spiagge dell'Isola d'Elba, è preoccupata: "si tratta di una notizia terribile, visto che il ritrovamento è avvenuto a poche miglia dalla spiaggia di Marina di Campo. Qui la scorsa estate c'è stata la deposizione record - e fino ad allora la più a nord - di una tartaruga marina nel Mediterraneo, con 118 uova e 107 piccoli nati. Speriamo solo che non si tratti delle 'nostre' tartarughine".

ANSA

mercoledì 25 aprile 2018

Anche le piante hanno il battito cardiaco
Le piante potrebbero avere, se non proprio un cuore, un battito regolare, molto lento e costante. Due nuovi studi l'hanno... auscultato. E ne hanno svelato la funzione.


D'accordo, il titolo è un po' forte. Però è vero che molti alberi attraversano periodici cambiamenti di forma e posizione delle fronde che appaiono sincronizzati per tutte le parti della pianta, e che non dipendono dall'alternanza giorno-notte: l'hanno scoperto ricercatori ungheresi e danesi, che paragonano queste oscillazioni a intervalli regolari a una sorta di battito cardiaco vegetale, legato a un lento, ma costante, sistema di pompaggio attivo della linfa.

Questi impercettibili movimenti sarebbero legati a cambiamenti periodici di pressione dell'acqua attraverso le radici e il fusto: gli alberi la risucchierebbero attivamente in fasi periodiche, della durata di alcune ore. Finora non si credeva che le piante potessero farlo: piuttosto, si pensava che l'evaporazione di liquidi dalle foglie innescasse una risalita passiva di nutrienti dal terreno.

Contrazioni silenziose. Il lavoro degli scienziati si è svolto in due fasi. Nella prima, spiegata in un articolo pubblicato lo scorso ottobre, i due hanno sfruttato una forma di scansione laser solitamente utilizzata per monitorare l'altezza dei palazzi per osservare 22 specie di piante, e vedere se in una notte senza vento e senza luce artificiale cambiassero forma. In 7 specie sono state osservate oscillazioni dei rami verso l'alto o verso il basso di circa 1 cm, ogni 3 o 4 ore. Nelle magnolie i movimenti sono stati ancora più visibili: 1,5 cm a ogni "battito".

Ora in un supplemento di ricerca, gli scienziati della Aarhus University (Danimarca) e del Balaton Limnological Institute (Ungheria) hanno attribuito le cause di queste oscillazioni all'alimentazione attiva della pianta, che trae acqua dalle radici in impulsi che durano qualche ora e che, avvenendo tra una sezione della pianta e l'altra, richiederebbero un minor dispendio energetico rispetto a una singola risalita lungo l'intera altezza del fusto.

La luce non c'entra. «Nella classica fisiologia delle piante, i processi di trasporto sono spiegati come flussi costanti con fluttuazioni trascurabili nel tempo», spiegano gli autori «i modelli correnti non consideravano esistessero fluttuazioni periodiche più corte delle 24 ore». Nel 2016, lo stesso gruppo di ricerca aveva dimostrato che di notte le piante "respirano", abbassando le fronde anche di 10 cm. Questi movimenti avvengono però su base circadiana: di giorno, i rami tornano in posizione normale. Il lento battito osservato è qualcosa di diverso, che non dipende dall'alternanza luce-buio.

I meccanismi di pompaggio non sono ancora ben compresi: forse, dipendono dalla contrazione delle cellule dello xilema (il tessuto all'interno del tronco adibito al trasporto della linfa). Strizzandosi come spugne, queste potrebbero favorire la risalita dell'acqua. Ma si tratta ancora soltanto di un'ipotesi.

24 Aprile 2018 | Elisabetta Intini 

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