Metalli pesanti in tre campioni, tra acqua piovana e neve, raccolti in provincia di Bolzano
Abbiamo raccolto le istanze di alcuni cittadini e comitati alto-atesini, preoccupati del generale e veloce degrado dello stato di qualità dell’aria e dell’ambiente in generale.
panorama
punto di prelievo campione A – rifugio A. Fronza alle Coronelle Kolner
Hutte, 2337 mt – Nova Levante (BZ). Foto di F. Kafmann
21-maggio-2018 Piuttosto che procedere con l’analisi
chimica delle matrici standard: suoli, alimenti o acque superficiali e
di falda, comunque in programma, cittadini ed associazioni hanno avviato
su Bolzano e dintorni, con il nostro supporto e dietro loro richiesta,
una raccolta fondi che verrà a breve e pubblicamente, rendicontata in
dettaglio.
I donatori volevano conoscere le sostanze chimiche eventualmente presenti sia nella neve che nell’acqua piovana,
un fatto nuovo anche per noi, abituati ad analizzare ben altro, mossi
da curiosità abbiamo assecondato tale desiderio. Visto il budget ( circa
500 euro ancora in fase di contabilizzazione ) potevamo, includendo
tutte le spese accessorie ( spedizioni con corriere a due laboratori
diversi ed acquisto contenitori ), ricercare i soli metalli pesanti,
estendendo l’analisi, come vedrete dai certificati d’analisi sotto
allegati, a specie metalliche ( titanio, molibdeno, stronzio, tellurio)
solitamente non rientranti nei controlli ordinari delle acque di falda o
superficiali.
Abbiamo scelto tre campioni, con caratteristiche diverse: il campione A è una “carota nevosa” prelevata a Nova Levante il 4 marzo, a circa 2200 mt di quota e riposta in contenitore per alimenti di PE. Il campione B è acqua piovana raccolta
in continuo presso un’abitazione di Nova Levante a circa 1300 mt di
quota in contenitore sempre di plastica ed esposto h24 all’atmosfera,
dal dicembre 2017 fino al marzo 2018. Il campione C raccolto in analogo contenitore al campione A,
posizionato in un giardino condominiale in via Piani di Bolzano, a
circa 260 mt sul livello del mare, ed esposto solo durante gli eventi
meteorologici intercorsi tra dicembre 2017 e marzo 2018.
Il campione A, neve, ha mostrato: 21,9 mcg/l di alluminio ( metallo normato nell’acqua potabile di rete a 200 mcg/l ), bario 3,16 ( metallo non normato in numerose matrici ), sotto la soglia di determinazione tutte le altre specie metalliche.
Il campione B, acqua esposta permanentemente aveva: 255
mcg/l di alluminio, 0,26 di antimonio, 1 di arsenico, 48 di bario, 26
di boro, 0,28 di cadmio, 452 di ferro, 133 di manganese, 2,1 di nichel,
2,2 di piombo, 16 di rame, 0,6 di stagno, 0,85 di tellurio, 0,93 di
vanadio, 614 di zinco. Le varie soglie di legge sono riportate nel certificato d’analisi sotto allegato.
Il campione C, esposto a Bolzano solo durante le precipitazioni aveva: 15 mcg/l di alluminio, 53 di ferro ( soglia di riferimento a 200 per le acque sotterranee ) e 70 di zinco.
Alla luce della totale carenza di una
rete di deposimetri che nell’area in questione monitori la qualità delle
deposizioni atmosferiche, ed alla luce di queste tre analisi svolte
tutelando l’anonimato dell’origine del campione al momento dell’invio ai
laboratori, possiamo solo porre domande:
questi valori hanno un significato? Se si quale?
possono restituirci lo stato di qualità
della colonna/massa d’aria? O possono consigliare la ricerca di precise
sorgenti inquinanti?
l’origine di queste sostanze è naturale o artificiale? Le ragioni sono coesistenti od hanno apporti ed andamenti diversi?
c’è un fattore di bioaccumulo da prendere in considerazione?
Visto che la legislazione UE ha dato nel 2001
delle linee guida sulle deposizioni atmosferiche di alcuni metalli, ma
l’Italia non ha ancora normato la problematica nonostante l’aumento
dello smog e degli sforamenti nelle nostre città, e non solo in queste
ultime, ed i certi danni sanitari/decessi in aumento dovuti secondo le
varie autorità al peggioramento della qualità dell’aria ed al
prolungamento dei periodi di peggioramento della medesima, ci
interroghiamo se non sia il caso di avviare un monitoraggio pubblico e
partecipativo più esteso sia in ordine qualitativo, che spaziale e
temporale al fine di poter ricercare tutte queste sostanze unitamente ad
altre ( IPA – benzene e benzoapirene, diossine, furani, pcb ) in una
rete di deposimetri che permetta un monitoraggio costante del territorio
e della sua aria. Rivolgeremo le nostre proposte alle autorità
competenti.
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