Il 55% degli italiani mangia cibo scaduto
18 ottobre 2015 - Più della metà degli italiani, esattamente il 55%, mangia alimenti confezionati oltre il limite indicato dalle etichette. A dirlo è un’analisi compiuta da Coldiretti sulla base dei dati Eurobarometro del settembre 2015, dai quali emerge che meno di un terzo (32%) li butta via, l’11% decide in base al tipo di alimento e il 2% non risponde.
Secondo Coldiretti molti italiani hanno problemi nell’interpretare correttamente le etichette e, in modo particolare, la differenza fra “da consumarsi preferibilmente entro il…” e “da consumarsi entro”. Quest’ultima dicitura è sia la data dopo la quale il prodotto non può più essere messo in commercio, sia quella in cui l’alimento non deve più essere consumato perché si potrebbe incorrere in problemi di salute.
Spreco alimentare: 6 consigli per evitarlo
Le statistiche sullo spreco alimentare in Italia, Europa e nel Mondo. Una breve guida per evitarlo
Questa dicitura si applica a prodotti preconfezionati rapidamente deperibili come il latte fresco (7 giorni) e le uova (28 giorni) e vale indicativamente per tutti i prodotti con una durabilità limitata ai 30 giorni.
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In ogni caso è buona norma controllare sempre – specialmente per le conserve e per gli alimenti sottovuoto – l’integrità delle confezioni. Al di là delle date di scadenza, infatti, durante il trasporto alcune confezioni come i barattoli possono ammaccarsi perdendo il vuoto: quando si apre la confezione è dunque consigliato fare attenzione che facciano il classico clac dovuto al vuoto d’aria.
Davide Mazzocco
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