domenica 8 giugno 2014

L’alleanza dei Comuni: “Basta gare offshore, salviamo le balene”
Liguria, 22 centri puntano sul turismo ecologico


Una crociera nel santuario dei cetacei avvista un branco di globicefali
 

Sanremo, 8 giugno 2014 - Rinunciare alle gare di off shore, assicurare il funzionamento dei depuratori, promuovere il whale watching e la ricerca, contribuire alla realizzazione delle «autostrade del mare» per impedire le collisioni tra il naviglio pesante e i grandi cetacei. 

La vocazione ambientalista per difendere le balene del Mediterraneo è il nuovo trend dei centri turistici della Liguria. Tutti pronti, con in prima fila Andora, Laigueglia, Bordighera, Spotorno, Vernazza, Chiavari a rinunciare a qualcosa pur di poter issare insieme al Tricolore e, per qualcuno anche la Bandiera Blu, anche la Bandiera Pelagos, il vessillo del Santuario del Mediterraneo che da quest’estate distinguerà i difensori dei cetacei. Una bandiera bianca dalla quale emerge inconfondibile la coda di una balena dalle onde di un mare che intreccia i tricolori italiano e francese con il vessillo bianco e rosso del Principato di Monaco (i Paesi firmatari dell’accordo internazionale che ha dato vita all’area protetta).

L’impegno più corposo per i centri turistici si chiama «demotonautizzazione sportiva», la determinazione a bandire competizioni con off shore e altri scafi a motore dalle acque territoriali antistanti il Comune. I centri che hanno aderito in Liguria sono saliti nelle ultime settimane a 22. Il tutto sotto l’occhio vigile del ministero dell’Ambiente dove l’apprensione per le balene è salita alle stelle alla notizia del trasferimento della Concordia a Genova invece che a Piombino visto che il rottame del naufragio-Schettino dovrà attraversare tutto il Santuario dei cetacei. La cerimonia ufficiale dei vessilli delle balene è in programma la prossima settimana a Bordighera, il 14 giugno. Le balene? Non potranno che avere ricadute positive dalla firma del Patto di partenariato che ha trovato come motore i ricercatori di «Tethys», l’istituto di ricerca che da sempre si occupa della migrazione dei grandi cetacei nel Mediterraneo e che negli ultimi vent’anni ha foto-identificato ben 158 esemplari di balenottera comune adulta. Una comunità unica al mondo, senza contare i «cugini» come i capodogli, gli zifi, i grampi.

Il 2014, già prodigo di avvistamenti tra la costa della Liguria e la Corsica, ha regalato un dato eccezionale. Un individuo maschio di balenottera, catalogato con il nome di «Cine», è stato identificato per il terzo anno consecutivo a conferma della migrazione e di come il Mar Ligure si possa considerare la «seconda casa» delle balene del Mediterraneo. «Speriamo che tutti i Comuni della Liguria aderiscano al partenariato - spiega Sabina Airoldi, la biologa marina che è capo-ricercatore per Tethys nel Santuario. La tutela della biodiversità e lo studio dell’equilibrio marino che ha reso possibile la migrazione sono pilastri solidi per conoscere la salute del nostro mare, quella delle coste, e soprattutto come e dove agire per affrontare eventuali criticità future».  

Giulio Gavino 
http://www.lastampa.it

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