sabato 7 giugno 2014


Cassandra e Isabeau, amore senza tempo

Il rapporto tra una lupa e una veterinaria nasce quando l’animale è cucciola e rimane inalterato anche quando viene rimessa allo stato selvatico



La lupa Isabeau e la veterinaria Cassandra Vantini


Roma, 7 giugno 2014 - La favola di Cassandra e Isabeau non è una favola. Il Corpo forestale dello Stato ha cinque centri per il recupero e la cura degli animali selvatici feriti o abbandonati, uno di questi – a Popoli, in provincia di Pescara – è specializzato nel recupero dei lupi in difficoltà. E’ lì che si sviluppa la nostra storia, iniziata 12 anni fa. 

Cassandra Vantini è una veterinaria del Corpo forestale e assiste, tra gli altri, una coppia di lupi che, a un certo punto, riesce ad avere due cuccioli, nonostante la femmina sia già molto anziana (tant’è che morirà meno di un anno dopo). Cassandra si accorge, però, che la lupa-mamma ce la fa ad accudire adeguatamente solo uno dei piccoli mentre ha difficoltà a farsi carico dell’altro, che è una femmina. A quel punto la dottoressa - che sta seguendo un progetto con altri colleghi americani, proprio sul carattere dei lupi, allo scopo di dimostrarne una intrinseca disposizione alla mitezza – decide di procedere ad un esperimento: sarà lei ad esercitare le cure maternali nei confronti della lupacchiotta. Pur restando all’interno dell’area riservata a questi animali vive con lei nei boschi, l’alimenta con il biberon, la accudisce, la cura, la protegge pur trattandola da lupo e non da gattino. La cucciola – cui viene dato il nome di Isabeau – si affeziona enormemente a questa mamma umana e sollecita, e la segue come un cagnolino schivo e affettuoso a un tempo. Dopo sei mesi Isabeau viene reimmessa nella sua «famiglia di origine» e nel branco a cui appartiene: torna ad essere una lupa selvaggia e libera. Ma non si dimentica mai di Cassandra che va a trovarla a Popoli, sulle montagne della Maiella. 

 
Sono passati 12 anni da allora, eppure Isabeau sa quando Cassandra è presente nella riserva, ne percepisce l’odore e si avvicina. Non sa scodinzolare, non sa fare le moine degli animali domestici ma fa le feste a modo suo: si struscia a Cassandra, le salta addosso per leccarla … e la bacia. Gli altri lupi guardano questa scena che si ripete ormai da anni e – sia pur a maggiore distanza – si fanno incontro a questa giovane veterinaria dal sorriso luminoso che – in qualche modo – riconoscono come la mamma di Isabeau. 


raffaello masci 
www.lastampa.it

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