PESCA SELVAGGIA SQUALI MINACCIA BARRIERA CORALLINA
Studio su Plos One
20 set 13 - La pesca selvaggia degli squali rischia di compromettere la salute delle barriere coralline, andando ad alterare l'intera catena alimentare di questi delicati ecosistemi. Lo dimostra uno studio pubblicato su Plos One dai ricercatori canadesi dell'università di Toronto in collaborazione con i colleghi dell'Istituto australiano di scienze marine (Aims).
''Nelle zone in cui il numero degli squali cala per colpa della pesca commerciale - spiega il biologo marino Jonathan Ruppert dell'università di Toronto - si verifica una diminuzione dei pesci erbivori che giocano un ruolo cruciale nel preservare la salute della barriera corallina''. I ricercatori lo hanno verificato sul campo, andando a osservare direttamente quello che accade lungo le barriere coralline poste a 300 chilometri dalle coste nord-occidentali dell'Australia, dove i pescatori indonesiani continuano a dare la caccia agli squali secondo una tradizione secolare grazie ad un accordo stipulato tra i due paesi. ''Abbiamo osservato un aumento del numero dei predatori intermedi e una riduzione del numero degli erbivori come i pesci pappagallo'', spiega Mark Meekan, capo dell'equipe australiana.
''I pesci pappagallo - aggiunge - sono molto importanti per le barriere coralline perché mangiano le alghe che altrimenti soffocherebbero i giovani coralli che crescono sulle barriere nella fase di recupero dopo una perturbazione causata da eventi naturali''. ''Queste informazioni - conclude Ruppert - potrebbero rivelarsi molto utili per pianificare il ripristino e la conservazione delle barriere coralline''.
Studio su Plos One
20 set 13 - La pesca selvaggia degli squali rischia di compromettere la salute delle barriere coralline, andando ad alterare l'intera catena alimentare di questi delicati ecosistemi. Lo dimostra uno studio pubblicato su Plos One dai ricercatori canadesi dell'università di Toronto in collaborazione con i colleghi dell'Istituto australiano di scienze marine (Aims).
''Nelle zone in cui il numero degli squali cala per colpa della pesca commerciale - spiega il biologo marino Jonathan Ruppert dell'università di Toronto - si verifica una diminuzione dei pesci erbivori che giocano un ruolo cruciale nel preservare la salute della barriera corallina''. I ricercatori lo hanno verificato sul campo, andando a osservare direttamente quello che accade lungo le barriere coralline poste a 300 chilometri dalle coste nord-occidentali dell'Australia, dove i pescatori indonesiani continuano a dare la caccia agli squali secondo una tradizione secolare grazie ad un accordo stipulato tra i due paesi. ''Abbiamo osservato un aumento del numero dei predatori intermedi e una riduzione del numero degli erbivori come i pesci pappagallo'', spiega Mark Meekan, capo dell'equipe australiana.
''I pesci pappagallo - aggiunge - sono molto importanti per le barriere coralline perché mangiano le alghe che altrimenti soffocherebbero i giovani coralli che crescono sulle barriere nella fase di recupero dopo una perturbazione causata da eventi naturali''. ''Queste informazioni - conclude Ruppert - potrebbero rivelarsi molto utili per pianificare il ripristino e la conservazione delle barriere coralline''.
(ANSA)