Micro e minieolico, l'alternativa alle grandi turbine
Nei prossimi anni in Italia si potrebbero installare 20-30 MW annui di impianti da 1 a 200 kW di potenzaORIZZONTALE O VERTICALE - In commercio si possono trovare piccoli generatori ad asse orizzontale, simili alle grandi turbine ma su scala ridotta, oppure ad asse verticale, cioè con le pale in verticale a corona attorno all'asse di rotazione. Non esiste una classificazione ufficiale, ma in genere le turbine con un'area spazzata dalle pale fino a 2 metri quadri (diametro del rotore fino a 1,6 metri e potenza inferiore a 1 kW) sono dette «micro». In Italia chiamiamo mini le turbine da 1 a 200 kW e quelle che vengono installate in ambito domestico hanno generalmente potenza fino a 5 kW.
VENTOSITÀ - In generale, non è opportuno installare una piccola turbina in siti con ventosità medie al di sotto dei 4,5-5 metri al secondo e un atlante eolico online del nostro Paese, curato dall'Rse (Ricerca sul sistema energetico), è disponibile online. Se in base ai dati dell'atlante l'area in cui si desidera installare una piccola turbina è idonea, è quasi sempre indispensabile effettuare successivamente un’analisi anemometrica per verificare nel dettaglio il potenziale eolico. Soltanto nel caso delle micro-turbine l'analisi anemometrica potrebbe non essere indispensabile, avendo talvolta costi confrontabili con quelli della micro-turbina stessa. Il sito di installazione deve essere scelto con cura e il più possibile privo di ostacoli, in maniera tale che il vento non venga disturbato e non si perda in potenziale sfruttabile. Infatti, tutte le sperimentazioni di piccole turbine eoliche su edifici o in zone densamente abitate hanno fornito risultati poco incoraggianti, proprio a causa di questa problematica.
BUROCRAZIA - «Pur essendoci una legge nazionale, molte Regioni tendono a fare leggi a sé stanti non sempre migliorative», spiega Giubilo. «La legge nazionale prevede che per macchine di potenza da 1 a 20 kW debba essere richiesta la Pas (procedura abilitativa semplificata), ma alcune Regioni ne hanno ridotto il campo d'azione e hanno esteso la comunicazione semplice, procedura meno complessa della Pas, da 1 a 5 kW nelle zone non soggette a vincoli ambientali e architettonici. Altre Regioni hanno esteso la Pas alle turbine da 20 a 200 kW e anche questo è positivo per lo sviluppo della tecnologia. In genere, la Pas dura un paio di mesi ma ci sono casi in cui si protrae oltre. Ovviamente, il problema della scarsa conoscenza da parte dei tecnici comunali è presente perché spesso il tema dell'eolico viene abbinato alle grandi turbine. Specie nelle cittadine più piccole, se in precedenza non si sono mai installate turbine, i tecnici talvolta non sono a conoscenza delle leggi nazionali o regionali».
I COSTI - Il range dei costi delle micro e mini-turbine eoliche è molto esteso, a differenza di quanto avviene per le grandi turbine. Il prezzo senza installazione di un pacchetto completo (turbina, controller, torre e inverter) varia infatti da 1.800 a 5 mila euro al kW installato a prescindere dalla taglia della macchina. Il prezzo della turbina dipende dalla scelta dei materiali, dalle diverse difficoltà di progettazione e dalla lavorazione. Infatti, le linee di produzione non sono particolarmente automatizzate: le lavorazioni meccaniche, i motori e le pale sono fatte tutte a mano e sul mercato esistono già costruttori cinesi e indiani, oltre che europei e americani. «Per le piccole turbine eoliche non è ancora prevista la detrazione fiscale del 50%, come invece avviene per gli impianti fotovoltaici che non accedono al Conto energia. Secondo il nostro punto di vista, la detrazione fiscale del 50% dovrebbe essere già automaticamente estesa al minieolico, anche se purtroppo non esiste ancora una risposta ufficiale da parte dell'Agenzia delle entrate», conclude Giubilo.
8 maggio 2013 (modifica il 10 maggio 2013)
www.corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento