Ispra vuole istituire sistema monitoraggio e allarme
Sono alcuni degli obiettivi del progetto europeo BALMAS sulla gestione delle acque di zavorra delle navi in Adriatico (Ballast Water Management System for Adriatic Sea Protection), progetto che si conclude a settembre e su cui oggi ISPRA promuove un Infoday a Bari, uno dei porti dell'Adriatico coinvolti nelle ricerche condotte dall'ente e dai suoi partner italiani e internazionali.
Solo nel porto pugliese, il monitoraggio sulla componente bentonica, vale a dire degli organismi che vivono associati al fondo, ha permesso di individuare 11 specie non indigene su fondi duri, 3 specie non indigene di fondi mobili e 2 specie macroalgali aliene.
Tra questi organismi ci sono ad esempio il polichete Pseudopolydora vexillosa, finora trovato solo a Taiwan, il polichete Hydroides elegans, proveniente dall'Australia e il bivalve Anadara transversa, probabilmente originario del Golfo del Messico, già segnalato in Adriatico a partire dal 2001 e considerato una delle peggiori specie invasive presenti nel Mediterraneo.
Più in generale nei quattro porti investigati in Italia (oltre a Bari sono stati coinvolti quelli di Trieste, Venezia e Ancona) sono state individuate 91 specie non indigene, 9 delle quali potenzialmente nocive. Il mare Adriatico è il mare italiano con il più elevato numero di specie non indigene, in particolare nella sua parte nord.
ANSA
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