SI CHIAMA WAVESPRING LA BOA MARINA CHE ALIMENTA 200 ABITAZIONI CON LE ONDE DEL MARE
I primi test sono stati un successo: si ispira al sistema di pompaggio cardiaco umano
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Il cuore è una delle pompe più efficienti creati da Madre Natura. Ecco perché quando la svedese CorPower Ocean ha voluto cimentarsi nella progettazione di un impianto per lo sfruttamento dell’energia dalle onde si è ispirata al muscolo cardiaco umano. E’ nata così WaveSpring,
innovativa tecnologia di produzione energetica capace di trasformare
le onde marine in elettricità con un efficienza senza pari.
Forte dei primi test effettuati, la società è convinta di poter introdurre facilmente il proprio dispositivo nel nascente mercato
dell’energia dalle onde. Nonostante la profusione di progetti e
concept di questi ultimi anni i concorrenti in carne e ossa sono ancora
pochissimi e i record appartengono quasi tutti alle acque del nord
Europa (vedi il più grande impianto per la produzione di energia dalle onde realizzato da Seabased).
Ma quello che promette l’azienda svedese
va oltre quanto visto fin’ora. WaveSpring sarebbe più economico da
fabbricare e produrrebbe tre volte l’output energetico ottenuto oggi dal
miglior design in circolazione. Il dispositivo è costituito da una boa
galleggiante di circa otto metri di diametro (collegata
al fondo marino mediante un cavo di ormeggio); l’unità è in grado di
assorbire energia in maniera combinata sia dalla corrente superficiale
che dal movimento di sollevamento delle onde.
La tecnologia permette al corpo di
WaveSpring di oscillare in risonanza con le onde in arrivo, amplificando
la propria capacità di catturare il movimento e di conseguenza
l’energia prodotta: una singola boa di stanza in mare aperto è in grado
di generare circa 250 kilowatt di potenza, abbastanza per coprire il fabbisogno elettrico di 200 abitazioni.
CorPower sostiene non solo che la sua macchina sia tre volte più
efficiente delle attuali tecnologie per la cattura dell’energia delle
onde ma anche che il dispositivo impieghi meno materiali per fornire un
costo al kW inferiore a quello degli altri impianti oggi esistenti.
I risultati dei primi test effettuati
dimostrerebbero che WaveSpring è in grado di competere con altre
tecnologie di produzione energetica da fonti rinnovabili marine, come l’eolico offshore. Ma per raggiungere il vero obiettivo della società (un costo di 150 euro/ kWh per i primi array, per scendere poi sotto i 100 euro con i grandi volumi),
la strada da percorre non è finita. Le sperimentazioni e i
miglioramenti continueranno, anche grazie al nuovo finanziamento da 6,5 milioni di euro, ottenuto lo scorso anno.
“Questo finanziamento – spiega Patrik Moller,
chief executive di CorPower – significa che ora siamo in grado di fare
un passo avanti significativo per portare sul mercato questa tecnologia
all’avanguardia e contribuire così ad un fondamentale cambiamento nella
produzione di energia elettrica dalle onde dell’oceano”.
I nuovi fondi daranno il via ad un terzo
round di valutazioni che includeranno anche dei test in un ambiente
controllato per verificare prestazioni e affidabilità, seguito
dall’istallazione in mare presso il sito di prova a Scapa Flow, una baia situata nell’arcipelago delle isole Orcadi, Scozia. CorPower ha dichiarato l’intenzione di portare sul mercato i primi WaveSpring entro il 2020. Il progetto è sostenuto anche dall’Agenzia Svedese per l’Energia e Wave Energy Scozia.
21 aprile 2016
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