Ha molto senso affermare che l’agente eziologico della malattia COVID-19 è precisamente ossido di grafene. Un composto chimico molto tossico che rompe l’equilibrio del ROS (radicali liberi)/glutatione nell’organismo le cui conseguenze iniziali sono: sindrome post-infiammatoria, coagulazione, riduzione piastrinica ed in caso di mancato ripristino dell’equilibrio, collasso del sistema immunitario e tempesta di citosina con polmonite bilaterale per diffusione uniforme delle nanoparticelle di ossido di grafene nei polmoni. Va notato che il glutatione è allo stesso tempo un precursore della Vitamina D, così che nella “lotta” contro la tossicità dell’ossido di grafene si spiega il basso livello di vitamina D nei pazienti COVID-19.
D’altro canto, i livelli di glutatione sono normalmente alti nei bambini, iniziano a scendere a 30 anni e cadono considerevolmente dai 60 ai 65 anni, il che spiega anche perché la malattia colpisce la popolazione anziana indipendentemente da altre patologie che aggravano la loro situazione, e praticamente non hanno un impatto sulla popolazione giovane. Anche lo sport agonistico aumenta notevolmente i livelli di glutatione, quindi il COVID19 ha un impatto molto ridotto sugli atleti.
Le nanoparticelle di ossido di grafene attraversano facilmente la barriera emato-encefalica e si depositano a livello neuronale. Qualcosa che può essere utilizzato per determinati scopi in cui, il COVID-19 è solo un effetto collaterale. L’ossido di grafene è un nanomateriale che acquisisce potenti proprietà magnetiche all’interno del corpo, superconduttività esibiti dai vaccinati contro il COVID-19, ma anche contro influenza o quelli che usano frequentemente mascherine o hanno subito un tampone PCR (magnetismo nella parte superiore del naso e del cranio). Decisamente, la popolazione è stata sottoposta e persino costretta a “proteggersi” con ciò che potenzialmente causa la malattia.
Va notato che l’ossido di grafene contiene una banda di assorbimento elettronico, cioè, una frequenza a microonde da cui si eccita e moltiplica la sua frequenza ossidandosi molto più velocemente, moltiplicando la sua tossicità con la sola generazione delle frequenze di eccitazione specifiche e quindi rompendo l’equilibrio ROS/glutatione. Questo spiega il fatto che una persona potrebbe entrare a piedi in un centro ospedaliero e morire nel giro di poche ore, qualcosa di molto improbabile dal punto di vista biologico a causa del cosiddetto “periodo di incubazione”.
La banda di assorbimento è proprio la terza larghezza di banda della nuova tecnologia implementata 5G e questo è iniziato contemporaneamente alla “pandemia”. Evidenziando anche che la prima sperimentazione al mondo di questa tecnologia si è svolta nel novembre 2019 nella città di Wuhan (Cina) in coincidenza nello spazio e nel tempo con l’evoluzione della pandemia.
Per quanto riguarda il contenuto delle fiale che vengono inoculate come “vaccini”, non c’è materiale biologico in loro che favorisca lo sviluppo di un qualche tipo di immunità da parte del corpo, ma soprattutto contengono una dose considerevole di questo potente ossido di grafene tossico, eccitabile anche dai campi elettromagnetici a microonde esterni relativi alle bande dei telefoni cellulari e ampliando notevolmente la loro citotossicità per rompere l’equilibrio ROS/glutatione e generare la ben nota malattia COVID19.
Ma tenendo conto dell’aumento di potenza con la tecnologia 5G, della proliferazione di queste antenne, che non hanno mai smesso di essere installate durante la pandemia e soprattutto del considerevole numero di vaccinati o “grafenizzati” nella popolazione, si stima una media di decine di migliaia di morti al giorno con una previsione COVID19 causata dall’introduzione di ossido di grafene tossico nei loro corpi e dall’interazione con l’accensione ed emissione 5G che vanno a creare nuove varianti e ceppi (delta, delta plus, beta, alfa, eta, lambda, ecc.).
Una dose di vaccino Pfizer esaminato conteneva circa 747 nanogrammi di ossido di grafene, il che significa che più del 99% del vaccino Pfizer era costituito interamente dalla sostanza tossica. Questa ricerca non è stata riportata dai media tradizionali complici perchè è stata semplicemente respinta o censurata.
Ricapitolando, l’ossido di grafene, che è un materiale formato da grafite, è noto per causare tossicità dose-dipendente. Il composto può causare danni al fegato e ai reni, stimolare la formazione di granulomi nei polmoni, diminuire la vitalità cellulare, innescare l’apoptosi cellulare o la morte cellulare pre-programmata. Può anche causare coaguli di sangue perché coagula il sangue, e altera anche il sistema immunitario interrompendo l’equilibrio ossidativo nelle riserve di glutatione del corpo, tempesta di citochine, inoltre la sostanza può causare tutta una serie di altri problemi di salute tra cui la fibrosi polmonare, che porta al cancro ai polmoni e la polmonite.
Gran parte degli anziani non sono morti per un nuovo coronavirus o agente biologico ma a causa dell’ossido di grafene contenuto nei vaccini antinfluenzali che hanno fatto nel 2019. Si è visto che molti anziani nelle case di cura, avevano le antenne 5G vicino (si contano più di 179 casi).
Queste informazioni sono state condivise ed ampiamente studiate da centinaia di migliaia di persone che sanno non solo come proteggersi e prevenire il COVID19 ma hanno anche abbandonato il GRANDE INGANNO, che per qualche motivo (depopolamento) è stato sottoposto all’intera popolazione mondiale, usando i media “ufficiali” e dietro la famosa AGENDA 2030, a partire dallo sviluppo “sostenibile” della società, implementazione della tecnologia 5G ed introduzione dell’intelligenza artificiale.
Il risultato dell’applicazione e della diffusione di questa conoscenza scientifica ha portato a salvare la vita di milioni di persone sul pianeta tutti i giorni compresi casi estremi di pazienti in terapia intensiva perchè si è agito direttamente sull'”origine” e una volta identificato, si può sconfiggere senza usare i vaccini, che come detto sono la causa principale della pandemia perchè contengono l’ossido di grafene.